Borghi
d'Europa propone dal 29 agosto al 1° settembre una serie di incontri
sui temi dell'Eurosostenibilità, presentando le iniziative di
informazione per il 2022 e il 2023.
"
Oltre ad occuparmi della partnership che riguarda i progetti di
finanza etica e sostenibile -osserva Laura Panizutti, consulente
finanziario e patrimoniale -, tengo presente l'orizzonte più ampio
in cui si inseriscono i progetti settoriali. Faccio miei i contenuti
del
Manifesto
Research and Innovation for the Future of Europe, lanciato da venti
organizzazioni del mondo della ricerca e innovazione italiana ed
europea.
Si
legge che “il futuro dell’Europa e dei suoi cittadini sarà in
gran parte legato ai risultati nel campo della scienza e della
tecnologia. Nei prossimi anni, la ricerca e l’innovazione saranno
fondamentali per guidare la ripresa europea post-Covid, accelerare la
transizione ecologica e la trasformazione digitale, e sostenere le
aspirazioni di autonomia strategica dell’Unione.”
Mai
come oggi – si legge ancora nel Manifesto – è fondamentale
promuovere un dialogo aperto tra scienza, tecnologia e società e un
impegno diretto dei cittadini nelle attività di ricerca e
innovazione, in modo che gli Europei possano continuare a riconoscere
il contributo della scienza e della tecnologia al progresso e alla
propria vita quotidiana.
Per
secoli l’Europa è stata la patria del progresso scientifico e
tecnologico globale: oggi più che mai gli europei dovrebbero
svolgere un ruolo attivo per fare della Ricerca e dell’Innovazione
le basi per costruire l’Europa del futuro."
In
questa direzione le giornate di informazione di Vittorio Veneto
rivestono una particolare importanza.
"
Il luogo ove si svolge l'incontro, Serravalle, è un luogo ricco di
arte e di storia, che ben si presta
ad
una progettualità sostenibile."
Caratterizzato
dalla forma allungata, parallela alla strada e al fiume Meschio, il
nucleo di Serravalle nasce infatti costretto all'interno della valle
formata dai monti Cucco e Marcantone.
La
città, però, deve la sua fortuna proprio a tale collocazione
geografica, che rendeva obbligatorio il transito delle merci dalla
zona del Cadore, attraverso la Val Lapisina, verso Venezia.
Allo
stesso modo, la presenza del fiume Meschio, lungo il cui corso si
sono sviluppate numerose e diverse attività artigianali (mulini,
fonderie, lavorazioni di lame) ha avuto pari importanza nello
sviluppo economico della città.
Il
sistema fortificato originario, probabilmente, consisteva in un
"campo trincerato" nella chiusa di Serravalle, collegato a
una serie di "vigilie" poste lungo il percorso delle strade
ricordate, verso est e verso le regioni germaniche, di cui ancora
oggi rimangono significativi segni nei manufatti e nei toponimi:
vigilia di San Giacomo di Veglia, torre di San Floriano.
Secondo
la tradizione storica locale, alla metà del XII secolo i vescovi
cenedesi, per investitura, consegnano Serravalle ed il suo territorio
in feudo ad un gruppo di potenti famiglie, tra le quali prende
rapidamente il sopravvento quella dei "da Camino".
L'intraprendenza
della famiglia, le nuove opportunità di sviluppo legate ai transiti
provenienti dal Cadore e dal bellunese attraverso la Val Lapisina e
il fiorire delle attività manifatturiere favorite dalle acque del
fiume Meschio – soprattutto la produzione di armi bianche, che
riforniva un ricchissimo e rinomato mercato – determinano la
crescita di un insediamento allineato e compresso lungo la strada ed
il fiume, dominato nel suo punto mediano da un castello, Castrum,
arroccato su uno sperone roccioso, costituito da cinte murarie,
torri, dimora per le guarnigioni e cappella. Il nucleo, nel corso
degli anni, va allungandosi ed allargandosi a sud del castello,
intorno ad una piazza, luogo di attività e scambi commerciali.
Lo
sviluppo è tanto intenso che a partire dal 1226 Gabriele III da
Camino recinge Serravalle di nuove mura, riprendendo ed ampliando
quelle preesistenti, in modo da formare una triplice cerchia scandita
da dodici torri le cui significative emergenze testimoniano ancora
quell'"ars aedificandi" funzionale alle passate strategie
belliche.
La
nuova cinta si collega, attraverso le pendici di due colli Cucco, con
la chiesetta di S. Antonio (di cui rimangono alcuni elementi) e
Marcantone con il Santuario di Sant' Augusta. Quest'ultimo,
ricostruito nel 1450, rappresenta un punto di riferimento per tutti i
serravallesi perché contiene le spoglie della santa patrona,
Augusta, morta martire, secondo la leggenda, per mano del padre, rude
comandante goto al quale si fa risalire l'erezione della
fortificazione culminante nella cosiddetta "Turris Nigra",
visibile sul versante ovest del colle Marcantone, anche se in raltà
si tratta di un elemento difensivo di epoca veneziana.
Dal
1337, con la dominazione della Serenissima Repubblica di Venezia,
Serravalle lentamente si modifica nell'aspetto, quasi esclusivo, di
centro fortificato, quale finora si era mantenuto, e cominciano a
sorgere i primi quartieri urbani dove prendono dimora i mercanti e
gli artigiani della città. La lunga "pax veneta" che ne
segue si esprime nel tessuto edilizio di Serravalle che si consolida,
tra il '400 ed il '500. Le case e i palazzi, con le loro ricche
facciate ed il continuum di portici, si addensano lungo l'asse
principale costituito dall'acciottolata Contrada Riva (attuale via
Roma), che passava attraverso l'antico Castello sfilando davanti alle
imponenti dimore dei più ricchi e nobili casati della città, e
dalla Calgranda (via Martiri della Libertà).
Anche
sotto la signoria della Repubblica Marciana, Serravalle conserverà
un ruolo strategico ed economico come punto di congiunzione del
Trevigiano, del Bellunese e del Friuli.
"Il
rilancio culturale e residenziale di Serravalle passa attraverso una
rigenerazione dei palazzi storici , l'implementazione delle attività
commerciali passando per la valorizzare del patrimonio culturale e
sociale. "
Serve
quindi un progetto di sostenibilità ambientale, che non può essere
rinviato.
Ecco
come i principi generali dell'Agenda 2030 si saldano agli obiettivi
territoriali.
"Le
partnership servono soprattutto a questo", conclude Laura
Panizutti, ben consapevole
del
suo impegno.
Comunicare
per esistere
https://comunicareperesistere.blogspot.com/2022/08/la-sostenibilita-e-i-progetti-europei.html
Il
Buon Vivere