giovedì 3 dicembre 2015

Un salto alla Cantina di Sergio Moro, a Col San Martino

Il lavoro dei giornalisti e dei comunicatori della rete dei borghi europei del gusto, prende spunto molto spesso, dalle segnalazioni di amici e conoscenti, amanti del buon e bello vivere.
Così dopo due incontri ( alla Pizzeria Miregò di Miane e 'La Becaria di Andrea' di Follina), si è realizzata la visita gustosa all'Azienda Agricola di Sergio Moro, in via Crede a Col San Martino (Farra di Soligo).
E' una passione antica quella che anima la famiglia : nel 1960 Domenico Moro e la sua famiglia
giunsero come mezzadri sulla terra ove ancor oggi è collocata l'azienda. Successivamente, nel 1972,
divennero proprietari,fondando l'azienda agricola Moro Fratelli. I figli Sergio e Luigino hanno accompagnato per molti anni l'azienda nella storia del Prosecco. Nel 1992 l'impresa si è divisa, creando così l'azienda agricola Sergio Moro.
Ne parliamo con Sergio e con il figlio Erik nella cantina (ultimata nel 2010) : un esempio della laboriosità intelligente delle nostre genti.
“ Coltiviamo soprattutto Glera,il vitigno che darà vita al vino Prosecco. Le uve,lavorate in purezza durante la vinificazione,esaltano le peculiarità che i terreni argillosi dell'azienda sono in grado di
donare,quali sali minerali ed aromi, che accompagnano la maturazione del vino, conferendogli
carattere ed autenticità.”
I vini di casa Moro richiamano in modo diretto il terroir da cui traggono origine.
Vogliamo ricordare il Valdobbiadene Porsecco Superiore docg extra dry ; il Praà Alt (spumante brut) : il Beato (tranquillo) ; il Prosecco doc (frizzante) ; il Belveder (frizzante sur lie, col fondo) e il Collerosso ( da vitigni cabernet franc e merlot).
L'Azienda Agricola Sergio Moro è stata invitata a partecipare dalla rete dei borghi europei del gusto
alle iniziative di informazione intese a valorizzare queseto territorio benedetto e le sue espressioni migliori.

lunedì 26 ottobre 2015

NENELLA IMPIGLIA CURZI AI GIOVEDI' DEL GUSTO IN BRERA L'IMPRENDITRICE OSPITE ALL' APPUNTAMENTO SULLA TRADIZIONE DELLA PASTA MARCHIGIANA

Il penultimo appuntamento dei "Giovedì del Gusto", allo Spazio Elica di Via Pontaccio in Brera a Milano, ha visto come protagonista la pasta marchigiana e la sua gloriosa tradizione.

Prima della degustazione finale delle eccellenze della pasta accompagnate dai vini marchigiani, si è tenuta la conferenza stampa, alla quale ha partecipato come ospite d'eccezione l'imprenditrice e fashion manager Nenella Impiglia Curzi, che ha realizzato la "Scarpetta nel Piatto", un libro omaggio alle Marche e alle persone.

La Curzi ha spiegato che ha dato sfogo alla propria fantasia, scrivendo un'opera suggestiva che fonde il proprio profondo senso di appartenenza al territorio Marchigiano con la tradizione della buona cucina e la moda, citando scherzosamente anche alcuni aneddoti della sua infanzia legati ai sapori della propria Terra.
La "Scarpetta nel Piatto" è un libro dove la valorizzazione del territorio delle Marche ha una forte connotazione e, come quando un'ottima pasta si lascia avvolgere dal sugo di condimento, così il lettore si farà trasportare una pagina dopo l’altra, divorandolo in un boccone!

mercoledì 21 ottobre 2015

I vini de La Callaltella a Italwines Expo Festival



La Società Agricola La Callaltella di San Biagio di Callalta (Tv), dopo la partecipazione alle giornate istriane di Comunicare per Esistere, è presente a ITALWINES EXPO FESTIVAL, la rassegna trevigiana dedicata al mondo del vino, della cultura e del business che si tiene nei giorni del 24-25-26 ottobre 2015 presso il BEST WESTERN PREMIER BHR Treviso Hotel, albergo 4*** stelle situato in posizione strategica tra Padova, Venezia e Treviso.
Le degustazioni enogastronomiche di grande fascino Autoctono e qualità vedranno protagoniste numerose aziende vinicole italiane che stapperanno le migliori bottiglie di vini (fermi, spumanti, barricati e metodo classico) e noti brand del food nazionale che faranno assaporare le tipicità italiane.

L’Azienda La Callaltella nasce nel 1951, come azienda agricola Fratelli Bonetto, e sorge nel cuore della campagna trevigiana. La cantina nata si è evoluta in modo semplice e continuo grazie al lavoro costante e allo spirito di sacrificio di due generazioni.
“Condividendo gli stessi ideali e mantenendoci al passo con le nuove tecnologie, continuiamo a coltivare e a rispettare i nostri vigneti, effettuando trattamenti mirati, selezioniamo e raccogliamo l’uva rigorosamente a mano, perché siamo convinti che solo così possiamo ottenere vini, IGT e DOC, sani e di qualità, che vinifichiamo in modo semplice e tradizionale.Ogni partita di vino partendo dall’uva viene opportunamente controllata in laboratorio ed analizzata più volte. Vi garantiamo che il nostro vino risponde ai requisiti italiani ed europei ed è ottenuto rispettando le procedure di controllo delle varie fasi produttive, dei macchinari, dei recipienti di contenimento, nonché dei locali dove si svolgono le operazioni.”  

mercoledì 14 ottobre 2015

Dalla Tradizione al Futuro - Alla scoperta della Biodiversità agraria con gli Agricoltori Custodi

Si è svolto a Milano presso lo showroom Elica l’appuntamento dei “Giovedì del Gusto” dedicato alla Biodiversità marchigiana. Gli Agricoltori Custodi, più che produttori, veri “filosofi del gusto” e valorosi vigilanti di piccole produzioni da sostenere, hanno accompagnato il pubblico presente alla scoperta di prodotti antichi e spesso dimenticati.
La figura dell’Agricoltore Custode è stata riconosciuta dalla Regione Marche nel 2003 e oggi, in occasione di Expo e anche grazie al Programma di Sviluppo Rurale della Regione Marche, è possibile conoscere meglio questo ruolo e, soprattutto, è possibile capire cosa una terra naturalmente ricca e ben coltivata possa offrire in termini di produzione agricola.
Gli Agricoltori Custodi recuperano o tutelano colture ancestrali, più che mai attuali nel gusto, ma soprattutto sane e non geneticamente modificate. Riscoprono sapori antichi e ci insegnano come la terra possa essere davvero generosa e meritevole di rispetto.
Nel corso della serata, grazie ad Andrea Orsini, abbiamo scoperto la Cipolla di Suasa che non è solamente un bulbo mangereccio, ma diventa anche un modo per unire un territorio, due province e due comuni al rilancio di una produzione che sembrava perduta. Essa viene, infatti, maggiormente coltivata nei comuni di Castellone di Suasa e di San Lorenzo in Campo, al di qua e al di là quindi del fiume Cesano.
Nella stessa serata abbiamo incontrato il carciofo di Montelupone, località arroccata sulla cima di un colle a circa 400 m di altitudine. Terreni freschi e profondi senza pendenze di rilievo favoriscono queste colture di cui ci hanno ampiamente raccontato gli Agricoltori Custodi Antonelli e Cipriani.
Al termine la degustazione dei prodotti presentati ha deliziato i palati e fatto scoprire sapori mai provati.

sabato 15 agosto 2015

Due sono i progetti che riguardano Mogliano Veneto e il suo territorio.



La Piazza dell'informazione è una iniziativa di animazione urbana,realizzata in collaborazione con gli operatori commerciali del territorio. Incontri, interviste,degustazioni nell'arco di una giornata, per una comunicazione ritrovata.

Due gli appuntamenti realizzati : in piazza San Pio X e in piazza don Antonio sala a Zerman.

Il secondo progetto riguarda le Vie dei Mulini lungo il fiume Zero, da Zero Branco a Marcon.

Lo sfruttamento delle acque dello Zero permise la costruzione di numerosi mulini sin dal medioevo, alcuni dei quali funzionarono a pale sino agli anni sessanta del Novecento. La maggior parte di queste strutture furono aperte a partire dalla metà del XVI secolo quando, attraverso il canale artificiale di San Marco ed una roggia, fu aumentata la portata del fiume sottraendo grosse quantitativi d'acqua al Sile.

Sappiamo che nel 1678 erano funzionanti lungo il percorso dello Zero otto mulini, per un totale di diciassette ruote. I più antichi erano i mulini "Contarini" di Levada e "Tiveron" di Sant'Alberto, risalenti al Cinquecento. Quindi, scendendo verso la foce, si incontravano il mulino di Sant'Alberto (1667, sempre dei Contarini). Giunti a Zero Branco, si incontrava il mulino dei Grimani (seconda metà del XVII secolo, ricostruito nel 1727). Poi il mulino di Campocroce, il mulino del Terraglio a Mogliano (1663, appartenente al medico Francesco Brachi). A Marcon si trovavano invece il mulino dei Priuli, demolito nell'Ottocento, e il mulino Bonisiolo: già proprietà delle monache di Santa Caterina di Venezia, ha funzionato sino al 1970.

I due progetti verranno presentati nel corso degli Stati Generali della Comunicazione Territoriale che si terranno in Istria dal 18 al 20 settembre

venerdì 14 agosto 2015

I Percorsi della Fede a Zerman : la Chiesa di S.Elena Imperatrice




Il Bar Le Tentazioni  di Zerman (Mogliano) ha ospitato lo stage di informazione della tramissione multimediale L'Italia del Gusto, sotto forma di 'Aperitivo in Piazza Don Antonio Sala.'
Si è trattato di uno degli appuntamenti del progetto La Piazza dell'informazione, 'tracce di filò urbano, per una comunicazione ritrovata. "
L'architetto Prete ha raccontato la storia della Chiesa di S.Elena Imperatrice, per i Percorsi della Fede.

" La sua storia è stata a lungo legata alla pieve di Casale sul Sile, di cui ha costituito una cappella e da cui si affrancò nel 1596. Nel 1804 il vescovo di Treviso Bernardino Marin, C.R.L. le concede il titolo arcipretale. L'edificio ha assunto le forme attuali nel 1895, avendo il parroco don Domenico Scabello affidato all'architetto Giuseppe Segusini l'incarico di progettare una nuova chiesa (1870). L'architetto feltrino, molto attivo nel campo dell'arte sacra, le diede un aspetto spiccatamente neorinascimentale.
Esterno
La facciata si caratterizza per l'ampio pronao abbellito da due colonne ioniche e culminante con un timpano a tutto sesto; al corpo centrale sono affiancate due ali culminanti con due quarti di cerchio. Sulle sommità del timpano e dei quarti sono degli ornamenti in ferro battuto. Sulla facciata sussiste, un affresco della patrona attribuito alla scuola del Veronese, se non al Veronese stesso.
Sagrato
Presso il sagrato, il 10 aprile 1827, fu eretta una colonna romana sulla quale venne posta una statuetta della patrona. Questo spazio era in passato utilizzato come cimitero, al quale è legata una curiosa vicenda: verso la fine del XVI secolo fu teatro di una rissa che vide la morte di un uomo; benché il camposanto fosse stato riconsacrato, per diverso tempo la comunità, molto turbata, non volle seppellirvi i propri morti, tant'è che il vescovo di Treviso, mentre effettuava una visita pastorale, constatò la presenza di alcune bare nascoste nella chiesa, alcune con persone morte da mesi.
Interno
L'opera più pregevole degli interni è sicuramente la pala dell'altar maggiore: una Madonna con Bambino e santi opera di Palma il Vecchio. Sugli altari laterali si hanno, a sinistra, una Madonna del Parto attribuita a Carletto Caliari, figlio del Veronese, e, a destra, un Sant'Antonio di ignoto. Sconosciuti anche gli autori degli altri due dipinti della navata destra, un Martirio di san Sebastiano e una Madonna del Rosario. Nei pressi dell'ingresso è collocata una terracotta smaltata che rappresenta una Madonna con Bambino.

Degni di nota sono anche due stendardi dipinti ad olio su tela. Il primo, di scuola romana, risale al XVI secolo raffigura due Scene della vita di Sant'Elena. Il secondo, di scuola veneziana, è del XVIII secolo, mostra una Madonna con Bambino e san Domenico. Sono presenti altre due pale, della fine del XX secolo, del pittore Oleg Supereko.



martedì 4 agosto 2015

Le Giornate del Buon Evento ad Oderzo : con Donatella Soemi e Renzo Pradal si continua una storia......

Correva l'anno del Signore 1996.
Renzo Pradal, assessore all'agricoltura della Giunta di Oderzo guidata da Bepi Covre, incontra il giornalista sanpolese Rolando Anzanello  e, insieme, lanciano 'Le Giornate del Buon Evento', per dare nuova sostanza e nuove idee alla Antica Fiera della Maddalena.
Amadardo Soemi, noto ed apprezzato operatore commerciale nel settore dell'ortofrutta di Piavon, ha sviluppato con la sua famiglia una attività che serve il mondo della ristorazione e del pubblico esercizio. E' proprio con lui che prende forma l'iniziativa : una serie di appuntamenti a convivio, nel corso dei quali i protagonisti della filiera agroalimentare presentano e 'raccontano' i loro prodotti, con l'intervento ad ogni tappa di giornalisti, uomini di cultura, testimonial.
La 'squadra' si arricchisce ben presto di altre presenze imprenditoriali : i Supermercati Europa, il Consorzio Vini La Marca, l'Oleificio Medio Piave e altri ancora.
Oltre agli appuntamenti a convivio 'Le Giornate del Buon Evento' pubblicano una guida ragionata
delle aziende e dei punti di ristorazione, che viene distribuita gratuitamente tramite le edicole e
i Supermercati Europa. Viene anche realizzato anche un materiale didattico per i bambini che 'racconta' i cibi e suscita gli stimoli per realizzare un percorso di ricerca sull'alimentazione.


Una esperienza indimenticabile, che ha saputo unire gli sforzi del settore pubblico e privato, per realizzare iniziative di informazione utili e non banalmente pubblicitarie.

Venti anni orsono, era tutta un'altra storia.
Oggi siamo persino inflazionati da sagre,mercatini, che propongono una tipicità per lo meno dubbia.
Alcuni dei giornalisti e dei comunicatori di quel tempo (eroico!), stanno sviluppando per la rete dei borghi europei del gusto, il progetto Comunicare per Esistere 2015, un percorso alla ricerca degli inediti del buon e bello vivere.
Uno degli itinerari si snoda lungo il percorso del fiume Monticano
Così, sommessamente, si è giunti a Piavon, dove Donatella Soemi continua con intelligenza e passione l'attività di sempre .
Sono bastate due parole.
Un incontro con giornalisti, ristoratori, comunicatori per riflettere insieme, ne 'Le Giornate del Buon Evento /2 .
Ci sarà anche Renzo Pradal, apprezzato imprenditore , che propone la Birra Agricola e alcuni prodotti nel settore della panificazione.
Ma soprattutto verrà recuperata l'intuizione di allora , di Anzanello Pradal e Amadardo Soemi : il materiale didattico di educazione alimentare (opportunamente aggiornato) verrà donato ai bambini
di Oderzo e dintorni.
L'iniziativa verrà presentata nel corso delle giornate di informazione che si terranno in Istria, in settembre.
Come dire, le buone idee non muoiono mai !

lunedì 1 giugno 2015

AL RISTORANTE MARTIN PESCATORE A STABIUZZO,LUNGO LA PIAVE….


.

Laura Mantellato, nume tutelare de Il Girasole di Conegliano, ci aveva parlato di Daniele, giovane patron del ristorante Martin Pescatore di Stabiuzzo di Cimadolmo.
Sarà perché la curiosità è una delle ‘molle’ insostituibili di questo antico mestiere, sarà perché i ‘segnali’ che ci giungevano dal territorio erano tutti di stampo positivo, non abbiamo esitato ad inserire il Martin Pescatore nelle tappe del gusto di Comunicare per Esistere 2015.
La vicinanza del Piave ci ha suggerito un incontro a convivio con il pesce di fiume, assecondando così la vocazione del ristorante che si ispira ad una cucina d’acqua.
Se facciamo poi riferimento al nome del ristorante, va ricordato che il martin pescatore predilige eleggere a propria dimora fiumi e ruscelli a corso lento, ma si adatta molto bene anche a vivere sulle rive di laghi, mangrovieti, canneti, estuari, insenature e perfino porticcioli(frequentati soprattutto d’inverno, paludi e bacini artificiali.Le condizioni essenziali dei corpi d’acqua abitati da questi uccelli sono la presenza di acque limpide (fondamentali per individuare le prede, dato che il martin pescatore si nutre di animali acquatici che caccia utilizzando principalmente la vista) e di abbondante vegetazione costiera, possibilmente con rami sporgenti sulla superficie dell’acqua da eleggere a punti d’osservazione: queste esigenze rendono il martin pescatore un ottimo indicatore di qualità dell’habitat. Questo uccello tollera l’urbanizzazione, purché essa non vada ad intaccare la limpidezza delle acque: la costruzione di argini artificiali in cemento ha tuttavia un effetto negativo sulla presenza di questi animali, che necessitano di argini terrosi per scavare il proprio nido e sono perciò costretti a migrare durante il periodo riproduttivo in zone dove essi non sono presenti.
Sembra quasi che Daniele abbia voluto racchiudere nel nome una filosofia, un modo di vivere e, quindi, di concepire la cucina ( e la vita).
Una cucina che vuol rispettare e assecondare la materia prima, senza sconvolgimenti che nulla hanno di creativo.
Questo non significa che l’estro e la fantasia siano banditi : anzi! Ma sono qualità che viaggiano concordi con le proprietà degli alimenti.
Daniele opera poi una scelta meditata sui vini (locali e non), in modo da offrire il meglio in termini di originalità e bontà delle scelte.
La cucina di Martin Pescatore viene proposta anche durante serate enogastronomiche nelle feste comunitarie, segno questo di disponibilità verso il territorio e le sue molteplici espressioni.

giovedì 21 maggio 2015

Il Friuli Venezia Giulia a Laboratorio Europa al Girasole di Conegliano- L'intervento di Laura Panizutti, Family Banker di Banca Mediolanum

Laboratorio Europa ospita il Friuli Venezia Giulia a Conegliano, presso Il Girasole, delizioso emporio di specialità alimentari e birre artigianali.
Con l'intervento della redazione della trasmissione televisiva L'Italia del Gusto,Laura Mantellato
propone la degustazione di alcune eccellenze : i salumi artigianali di Lèbon ( Erto), i formaggi della Latteria di Cividale, i formaggi della Latteria di Visinale (Pn) e la birra di Sauris.
All'incontro ha partecipato anche Laura Panizutti,Family Banker di Banca Mediolanum, che appoggia e sostiene le iniziative di informazione del progetto Comunicare per Esistere 2015.
“Oggi l’Azienda non è più una semplice macchina che produce soldi, ma una cellula produttiva inserita in una comunità. Perciò l’immagine che l’Azienda si crea nel territorio, presso fornitori, clienti, istituti di credito, Enti locali è altrettanto importante che la qualità della produzione. Inoltre il reddito dell’Azienda aumenta proporzionalmente al crescere del benessere nella zona. Oggi le Aziende non possono non trasmettere un’immagine di forte impegno, di responsabilità sociale, che hanno nel loro DNA quale produttrici di ricchezza sociale.”

Lèbon






La storia di Lèbon ha origine verso la metà degli anni ‘50 con l'attività di macelleria. I sistemi artigianali di lavorazione della carne, nel rispetto delle antiche tradizioni montanare, permettevano, però, solo una produzione in quantitativi limitati di insaccati e salumi.
Agli inizi degli anni ‘80, grazie a passione, impegno e costanza l'attività commerciale iniziò ad assumere dimensioni di rilievo, indicando la strada da seguire per il salto produttivo e la conseguente crescita degli anni successivi. Qualità delle carni impiegate, rispetto della tipicità regionale, attenzione costante all'innovazione tecnologica sono oggi le garanzie di Lèbon per il futuro.
Lèbon opera con l'intento di rivalutare e promuovere, anche al di fuori del territorio dolomitico, prodotti tipici rispettando gli insegnamenti della tradizione e utilizzando sistemi produttivi moderni e sicuri.
Attenzione particolare viene dedicata alla selezione delle carni utilizzate (suino, bovino, ovino, caprino e selvaggina), garantendo tracciabilità e rintracciabilità di ogni singolo prodotto nel suo percorso dall'allevamento alla distribuzione nei punti vendita. Tutti i salumi sono garantiti da certificazioni CEE e l'azienda è presente in più consorzi che assicurano la genuinità dei prodotti.Oggi il 'catalogo' Lèbon comprende: Pendola,Petuccia,Landjäger,Salame,Ossocollo,Speck,Lardo,Pancetta,Salsicce,Pastin,Storta e Musetto.
Latteria di Cividale
Risale al novembre 1924 l’inaugurazione della Latteria Sociale di Cividale, fondata per volontà di sedici soci che ebbero la capacità di avviare un’attività, mettendo le basi per lo sviluppo di una tradizione casearia di grande successo. Proprio l’impostazione seria dell’attività unita alla volontà dei soci di fare sempre meglio ha portato la Latteria Sociale di Cividale a distinguersi per qualità, produttività e freschezza di idee: oggi l’attività di produzione è affiancata da una rete di 7 negozi di proprietà della Cooperativa per la vendita diretta dei propri formaggi.
Latteria di Visinale
Valentino Pivetta, casaro dall'età di 16 anni, produce formaggi gustosi e genuini a partire dal latte vaccino che gli allevatori del territorio gli forniscono. Nella Latteria di Visinale lavorano due esperti casari, dediti alla produzione di Montasio DOP, Latterie Vajont, Latteria La Pieve e "Il Desiderio".








Sauris Agribeer
La Sauris Agribeer è nata nel 1999 e da allora produce e commercializza birra artigianale di elevata qualità, integrale, non pastorizzata nè filtrata. Le pregiate componenti organolettiche dell’acqua di Sauris sono fondamentali per una birra naturale e di alta qualità. Lo stabilimento si trova a Sauris di Sopra ed è qui che si producono la Pilsen Chiara, la Vienna Rossa, la Birra di Canapa e la scura affumicata, perfetta per essere accompagnata ai ben noti salumi locali.





martedì 19 maggio 2015

Il Friuli Venezia Giulia a Laboratorio Europa al Girasole di Conegliano- L'intervento di Laura Panizutti, Family Banker di Banca Mediolanum



Laboratorio Europa ospita il Friuli Venezia Giulia a Conegliano, presso Il Girasole, delizioso emporio di specialità alimentari e birre artigianali.
Con l'intervento della redazione della trasmissione televisiva L'Italia del Gusto,Laura Mantellato
propone la degustazione di alcune eccellenze : i salumi artigianali di Lèbon ( Erto), i formaggi della Latteria di Cividale, i formaggi della Latteria di Visinale (Pn) e la birra di Sauris.
All'incontro ha partecipato anche Laura Panizutti,Family Banker di Banca Mediolanum, che appoggia e sostiene le iniziative di informazione del progetto Comunicare per Esistere 2015.
“Oggi l’Azienda non è più una semplice macchina che produce soldi, ma una cellula produttiva inserita in una comunità. Perciò l’immagine che l’Azienda si crea nel territorio, presso fornitori, clienti, istituti di credito, Enti locali è altrettanto importante che la qualità della produzione. Inoltre il reddito dell’Azienda aumenta proporzionalmente al crescere del benessere nella zona. Oggi le Aziende non possono non trasmettere un’immagine di forte impegno, di responsabilità sociale, che hanno nel loro DNA quale produttrici di ricchezza sociale.”

Lèbon






La storia di Lèbon ha origine verso la metà degli anni ‘50 con l'attività di macelleria. I sistemi artigianali di lavorazione della carne, nel rispetto delle antiche tradizioni montanare, permettevano, però, solo una produzione in quantitativi limitati di insaccati e salumi.
Agli inizi degli anni ‘80, grazie a passione, impegno e costanza l'attività commerciale iniziò ad assumere dimensioni di rilievo, indicando la strada da seguire per il salto produttivo e la conseguente crescita degli anni successivi. Qualità delle carni impiegate, rispetto della tipicità regionale, attenzione costante all'innovazione tecnologica sono oggi le garanzie di Lèbon per il futuro.
Lèbon opera con l'intento di rivalutare e promuovere, anche al di fuori del territorio dolomitico, prodotti tipici rispettando gli insegnamenti della tradizione e utilizzando sistemi produttivi moderni e sicuri.
Attenzione particolare viene dedicata alla selezione delle carni utilizzate (suino, bovino, ovino, caprino e selvaggina), garantendo tracciabilità e rintracciabilità di ogni singolo prodotto nel suo percorso dall'allevamento alla distribuzione nei punti vendita. Tutti i salumi sono garantiti da certificazioni CEE e l'azienda è presente in più consorzi che assicurano la genuinità dei prodotti.Oggi il 'catalogo' Lèbon comprende: Pendola,Petuccia,Landjäger,Salame,Ossocollo,Speck,Lardo,Pancetta,Salsicce,Pastin,Storta e Musetto.


Latteria di Cividale
Risale al novembre 1924 l’inaugurazione della Latteria Sociale di Cividale, fondata per volontà di sedici soci che ebbero la capacità di avviare un’attività, mettendo le basi per lo sviluppo di una tradizione casearia di grande successo. Proprio l’impostazione seria dell’attività unita alla volontà dei soci di fare sempre meglio ha portato la Latteria Sociale di Cividale a distinguersi per qualità, produttività e freschezza di idee: oggi l’attività di produzione è affiancata da una rete di 7 negozi di proprietà della Cooperativa per la vendita diretta dei propri formaggi.












Latteria di Visinale
Valentino Pivetta, casaro dall'età di 16 anni, produce formaggi gustosi e genuini a partire dal latte vaccino che gli allevatori del territorio gli forniscono. Nella Latteria di Visinale lavorano due esperti casari, dediti alla produzione di Montasio DOP, Latterie Vajont, Latteria La Pieve e "Il Desiderio".








Sauris Agribeer
La Sauris Agribeer è nata nel 1999 e da allora produce e commercializza birra artigianale di elevata qualità, integrale, non pastorizzata nè filtrata. Le pregiate componenti organolettiche dell’acqua di Sauris sono fondamentali per una birra naturale e di alta qualità. Lo stabilimento si trova a Sauris di Sopra ed è qui che si producono la Pilsen Chiara, la Vienna Rossa, la Birra di Canapa e la scura affumicata, perfetta per essere accompagnata ai ben noti salumi locali.