I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno inserito l'azienda agricola Mirabella di Rodengo Saiano, nel Percorso Internazionale Eurovinum (Patrocinio IAI-Iniziativa adriatico ionica, Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico ionica).
Geografia e Storia
Rodengo dal punto di vista della geografia fisica è collinare, ma presenta comunque un rilievo montano, Monte Pianello (678 m s.l.m.)Altri rilievi collinari sono il Monte Delma (340 m s.l.m.) e il colle della Rocca (299 m s.l.m.)
Rodengo, in epoca romana, era attraversato da un'importante strada romana consolare che metteva in comunicazione Brescia (lat. Brixia) con la Val Camonica (lat. Vallis Camunnorum) costeggiando il lago d'Iseo (lat. Sebinus lacus: da cui il nome della strada) e terminando a Rognum (Rogno).
La nascita del comune risale al 18 ottobre 1927 quando, con il Regio Decreto nº2011, Rodengo e Saiano vennero unificati in un'unica municipalità. I due centri, infatti, mantennero nei secoli la loro indipendenza in considerazione della diversa origine storica. Saiano, infatti, nasce in epoca romana, come provato dal rinvenimento di un cippo funerario conservato al Museo di Santa Giulia di Brescia; Rodengo, invece, ha un’origine longobarda, come attestato da una carta topografica del 910 d.C.
Ma la Franciacorta offre anche molti spunti di interesse storico e artistico.
L’Abbazia Olivetana Benedettina di Rodengo Saiano è uno dei complessi religiosi più famosi della Franciacorta. Fondato nel 1090, è intitolata ai Santi Nicola e dal 2019 anche a Paolo VI, Santo bresciano a cui questo luogo era tanto caro.
Gioiello architettonico circondato dalla quiete con all’interno importanti capolavori artistici, l’Abbazia di Rodengo Saiano è la meta ideale per una domenica di contemplazione e tranquillità da vivere in famiglia.
Tuttora abitata da monaci olivetani, l’Abbazia si presenta al visitatore con la sua Chiesa rinascimentale dalla facciata semplice e con l’elegante protiro del Quattrocento. Al suo interno la pala del Moretto con S. Pietro e S. Paolo e il grande quadro delle Nozze di Cana di Grazio Cossali (1608). Tra le meraviglie che più colpiscono gli avventori i tre chiostri – del ‘400, del ‘500 e del ‘600 detto “Cisterna” – e gli affreschi del Romanino nel refettorio della foresteria. Da non perdere infine il refettorio, la galleria monumentale lunga 106 metri che dà accesso a una trentina di celle monastiche e il piccolo museo di oggetti sacri.
Insieme al Monastero di San Pietro in Lamosa di Provaglio d’Iseo, l’Abbazia Olivetana dei Santi Nicola e Paolo VI è parte dell’itinerario cluniacense europeo.
Gli itinerari cluniacensi
All'inizio del X secolo, Guglielmo il Pio, Duca d’Aquitania, fondò un’abbazia Benedettina a Cluny, nella regione francese della Borgogna. Questa grandiosa abbazia era il centro di una rete di oltre 1800 monasteri e edifici affini in Europa e oltre i confini del continente, noti come siti cluniacensi. Cluny divenne così una capitale spirituale e un focolaio di sviluppo sociale e culturale in una società medievale alla ricerca di un significato più profondo.
Patrimonio
A Cluny, nel cuore dell’Itinerario, si trovano i resti della grande chiesa abbaziale, la Maior Ecclesia, il più grande edificio religioso dell'Europa medievale. Cluny era conosciuta all'epoca come "la seconda Roma" e dispone ora del secondo più grande numero di edifici medievali nel mondo, dopo Venezia. Il patrimonio tramandatoci dai monaci in Europa, peraltro, si estende oltre il patrimonio costruito. In oltre 1800 siti (tra cui monasteri, scuole, castelli, borghi, città, vigneti e mulini) sono conservati oggetti come manoscritti e le loro miniature, spartiti musicali, convenzioni, mobili, opere d'arte e reperti archeologici, ma anche paesaggi, vini e tradizioni.
Viaggiare oggi
Ogni sito cluniacense racconta a modo suo la storia del proprio patrimonio materiale e immateriale. Attraverso le sue destinazioni cluniacensi, la Federazione offre un'introduzione tematica che porta i partecipanti fuori dai sentieri battuti. Gli escursionisti esperti o occasionali apprezzeranno i Viaggi cluniacensi, che possono durare da un'ora ad alcune settimane. Infine, l'enciclopedia digitale Clunypedia rappresenta un mezzo per conoscere questi siti e per rendere le visite più istruttive, divertenti ed emozionanti, fornendo una conoscenza del patrimonio cluniacense accessibile a tutti.