Loris (la Cantineta), ci ha consigliato la Pizzeria al Taglio di Roberto Borin a Montagnana, per accompagnare la sua degustazione.
"Roberto è un titolare simpaticissimo e gentile!
La pizza è molto buona,senza troppo olio, leggera e ben farcita con
ingredienti di alta qualità, in più si trovano calzoni, coni-pizza,
panini, hot dog e patatine fritte, tutto molto buono, e a prezzi onesti!
Lo consiglio a tutti, anche ai turisti che visitano la città murata ".
"Siamo passati,per caso,in questa cittadina medievale
straordinaria,Montagnana,fermandoci in un parcheggio adiacente le mura e
di fronte abbiamo scoperto questa piccola pizzeria al taglio,dove il
gentilissimo e sorridente signor Roberto,ci ha proposto i vari menù di
pan focaccia,imbottiti con ingredienti di primissima
qualità:porchetta,funghi e mozzarella-prosciutto crudo e
mozzarella-speck,melanzane buonissime preparate al forno da lui stesso."
Va bene così!
domenica 24 luglio 2016
Un salto a La Cantinetta di Montagnana (http://www.gpviaggievacanze.com)
"Lungo via Circonvallazione, nella bella cittadina murata di Montagnana,
ai piedi dei colli Berici e dei colli Euganei, dalla passione per il
buon vino e per le raffinatezze gastronomiche di Loris e della moglie
Stefania, nasce LA Cantinetta di Montagnana. All'interno del negozio,
caldo per scelte cromatiche, accoglienza e opzioni d'arredo, sono
esposti i rappresentanti dell'eccellenza enogastronomica tipica veneta e
con più particolare attenzione per le tipicità dei colli Berici ed
Euganei con prodotti quali vino, olio di oliva e articoli Bio, ma anche e
soprattutto esponenti di genuinità e gusto frutto di realtà italiane
come l'aceto balsamico, le birre artigianali e le grappe. Stefania, con
spiccato senso estetico e abilità pratica realizza, infine, ceste e
confezioni regalo eleganti e personalizzate per rendere omaggio ad ogni
qualsivoglia occasione."
Due nomi, una sola passione : Marcato Vini e Gianni Tessari
Marcato. Un nome, un simbolo, un riferimento: Marcato
ha scritto la storia di un territorio e di un’uva, la Durella, che
coraggiosamente ha scelto di elevare da varietà rustica a vino fine ed
eccellente.
Gianni Tessari è uno dei nomi più importanti del vino a Verona. Nel suo percorso professionale, fin dagli anni Ottanta ha firmato vini di successo, riconosciuti con premi a livello internazionale. Nel 2013 Gianni Tessari approda alla Società Agricola Marcato e nasce una nuova sfida. Quella di misurarsi con il Durello e la sua spumantizzazione con Metodo Classico, portando questo vino verso nuove vette qualitative. E quella di esprimere la propria statura di enologo attraverso il confronto con tre terroir, tra loro diversi e complementari: Monti Lessini, Soave, Colli Berici.
Sorge così un’azienda che si articola in due marchi: MARCATO e GIANNITESSARI.
Il primo rappresenta la produzione spumantistica, il secondo i vini fermi.
Gianni Tessari è uno dei nomi più importanti del vino a Verona. Nel suo percorso professionale, fin dagli anni Ottanta ha firmato vini di successo, riconosciuti con premi a livello internazionale. Nel 2013 Gianni Tessari approda alla Società Agricola Marcato e nasce una nuova sfida. Quella di misurarsi con il Durello e la sua spumantizzazione con Metodo Classico, portando questo vino verso nuove vette qualitative. E quella di esprimere la propria statura di enologo attraverso il confronto con tre terroir, tra loro diversi e complementari: Monti Lessini, Soave, Colli Berici.
Sorge così un’azienda che si articola in due marchi: MARCATO e GIANNITESSARI.
Il primo rappresenta la produzione spumantistica, il secondo i vini fermi.
Alla Macelleria Equina da Franco a Montagnana
Guanadolfo Trivellato così annotava sulla carne equina : "Padova e la sua provincia, come del resto quasi tutto il Veneto, ha una
grande tradizione quanto ad allevamenti di cavalli: di qui e’ sempre
stato abbondante il consumo di carne equina. Di larghissima diffusione
sono sempre state la bresaola di cavallo, il salame di muso, lo
spezzatino, la sopressa di cavallo. A Padova, ma soprattutto in molte
trattorie della provincia, si puo’ gustare la carne di musso cucinata
in unido o brasata. La storia ci dice che l’utilizzo e il consumo delle
carni equine ebbe inizio nel Medio Evo, quando vennero utilizzati per
le prime volte le carni di animali uccisi nelle battaglie combattute
nella pianura padovana. Questi piatti sono talmente tipici della nostra
cucina da essere riconosciuti dal Ministero delle Politiche Agricole
quali tradizionali, come anche la luganega e el coeghin."
Così a Montagnana abbiamo fatto un salto alla Macelleria Equina da Franco, ove Franco e Rossella
offrono il meglio in termini di eccellenza e di fantasia. Vi è sempre un buon consiglio per interpretare
le carni e i salumi : un banco invitante suggerisce percorsi gastronomici indediti.
Così a Montagnana abbiamo fatto un salto alla Macelleria Equina da Franco, ove Franco e Rossella
offrono il meglio in termini di eccellenza e di fantasia. Vi è sempre un buon consiglio per interpretare
le carni e i salumi : un banco invitante suggerisce percorsi gastronomici indediti.
"È
arrivata l'estate!!!! Tante proposte fresche per chi non vuole
cucinare. Vieni ad assaggiare la nostra rinomata bresaola equina da
abbinare al melone, la nostra carne salada equina, la carne secca per le
tue insalate o piatti freddi, lo speck equino, la coppa equina, e tanti
altri insaccati e preparati da mettere in tavola in pochi minuti. Ti
aspettiamo!!!!"
sabato 23 luglio 2016
La Pasticceria Cuccato a Montagnana (http://www.gpviaggievacanze.com)
La Pasticceria Cuccato a Montagnana rappresenta per davvero la storia della città.
"Pasticceria Cuccato, dolce angolo di Montagnana affacciato sulla via Carrarese, è un luogo in cui prendono sostanza i desideri gastronomici più golosi. Francesca Cuccato e il marito Andrea sono i titolari di questo negozio in cui fanno bella mostra dolci e bontà, da forno e non, pensati e reinventati per soddisfare tutti i gusti. Specialità della pasticceria è il Pandolce di Ezzelino, dolce di Montagnana: un dolce dalla leggendaria nascita e di cui la famiglia Cuccato ne è gelosamente fiera.
"Pasticceria Cuccato, dolce angolo di Montagnana affacciato sulla via Carrarese, è un luogo in cui prendono sostanza i desideri gastronomici più golosi. Francesca Cuccato e il marito Andrea sono i titolari di questo negozio in cui fanno bella mostra dolci e bontà, da forno e non, pensati e reinventati per soddisfare tutti i gusti. Specialità della pasticceria è il Pandolce di Ezzelino, dolce di Montagnana: un dolce dalla leggendaria nascita e di cui la famiglia Cuccato ne è gelosamente fiera.
Giorgio Cuccato, padre dell'attuale titolare Francesca, studiò una
ricetta che consentisse al dolce di durare più giorni senza problemi di
conservazione e lo fece impiegando, tra gli ingredienti, il lievito
naturale necessario nell'impasto del pane e da questo l'appellativo
Pandolce. "D'Ezzelino" per ricordare l'episodio in cui il tiranno
Ezzelino Da Romano, rimasto ferito dopo aver appiccato il fuoco che
incendiò Montagnana, venne salvato da una popolana che per rinvigorirlo
impastò un grosso pane con il "levà" altresì detto lievito madre
arricchito di una generosa quantità di miele casereccio e frutta secca.
Il Pandolce di Ezzelino è oggi il dolce di Montagnana."
Alla Trattoria da Stona, a Montagnana
Non immaginavamo certamente di giungere nel centro storico di Montagnana per rintracciare una osteria storica, la Trattoria da Stona.
Il Touring club la recensisce così : Trattoria a conduzione familiare che propone i piatti della tradizione. Le specialità della casa sono: pasta e fagioli, polenta e baccalà, fettuccine al crudo di Montagnana e spezzatino di musso; in abbinamento, vini locali dei Colli Euganei e dei Colli Berici.
Tutto vero, ma niente e nessuno può restituire le emozioni di una visita diretta. Quando è successo a noi,vagabondi del gusto, abbiamo pranzato sontuosamente con dei bigoli in salsa ( come inizio....)....
La Trattoria è un autentico tempio della nostra cultura.
Provare per credere !
Il Touring club la recensisce così : Trattoria a conduzione familiare che propone i piatti della tradizione. Le specialità della casa sono: pasta e fagioli, polenta e baccalà, fettuccine al crudo di Montagnana e spezzatino di musso; in abbinamento, vini locali dei Colli Euganei e dei Colli Berici.
Tutto vero, ma niente e nessuno può restituire le emozioni di una visita diretta. Quando è successo a noi,vagabondi del gusto, abbiamo pranzato sontuosamente con dei bigoli in salsa ( come inizio....)....
La Trattoria è un autentico tempio della nostra cultura.
Provare per credere !
Un salto al panificio Valentino e Sonia di Montagnana
Per intervistare Valentino, in arte fornaio in quel di Montagnana, siamo arrivati all'alba.
Il Panificio Valentino e Sonia propone pane fresco tutti i giorni. Le specialità : schizzotti, fugazza, pizza, zaeti e dolci tipici della tradizione locale.
Il Panificio di Valentino e Sonia propone anche ricchi buffet di dolci e salato per matrimoni, feste e cerimonie di tutti i tipi.
Il Panificio Valentino e Sonia propone pane fresco tutti i giorni. Le specialità : schizzotti, fugazza, pizza, zaeti e dolci tipici della tradizione locale.
Il Panificio di Valentino e Sonia propone anche ricchi buffet di dolci e salato per matrimoni, feste e cerimonie di tutti i tipi.
Il Caseificio Mucca Verde a Urbana
Tra le aziende invitate a partecipare alle iniziative di informazione del progetto 'Comunicare nelle Terre di Montagnana',non poteva mancare il Caseificio Mucca Verde di Urbana.
1970
Ad Urbana, verso la fine degli anni sessanta, c'è la necessità di un nuovo servizio: raccogliere il latte appena munto da vendere poi casa per casa. Viene quindi chiesto ad un giovane del posto, munito di patente, se volesse iniziare questo mestiere. Inizia qui il nuovo lavoro del giovane Tognetti Benvenuto "detto Toni", quello che poi sara’ il fondatore e presidente della COOPERATIVA AGRICOLA VENETA.
Primo giorno di raccolta
70 litri fu la prima raccolta, poichè ogni contadino prima metteva da parte il latte per la sua famiglia e poi vendeva il surplus, vale a dire 2 o 3 litri al giorno.
Dopo qualche anno i litri arrivarono a 7000 e quindi vi fu la necessità di salvaguardare la freschezza del latte; nacque proprio in questo perido (1973 circa) il nuovo “centro di raccolta” presso la Villa Capodivacca di Urbana, storica sede fino agli anni '80.
Proprio in questo periodo nasce l'idea di vendere il latte confezionato. Parte così la prima vendita "porta a porta" e successivamente negli "spacci", i primi punti vendita in cui conferivano tutti i prodotti derivati dal latte raccolto.
Evoluzione ed Espansione
Nasce il marchio COOMERLAT "il buon latte delle nostre stalle..." e vengono a crearsi le basi per la cooperazione lattiero-casearia con le cooperative del veneto. I soci passarono da alcune decine fino a quasi 1000, partecipando alle prime assemblee infuocate per determinare il prezzo del latte che poi fortunatamente finivano a formaggio e vino.
Siamo agli inizi degli anni '80 ed il vecchio centro di raccolta è troppo piccolo per la portata di latte del periodo. Dunque ne viene costruito uno nuovo a Montagnana che resterà come sede fino al 2012. I punti vendita sparsi nel territorio tra quattro province diventano dieci.
Nascono in questo periodo le collaborazioni con altre cooperative per il conferimento di latte e la produzione di prodotti in conto lavorazione e nasce l'idea di produrre direttamente per garantire una filiera breve ed una qualità elevata ma per il momento rimaneva solo un'idea.
Negli anni '90 e 2000 il boom economico donerà le energie necessarie alla cooperativa per portarsi verso altre strade congelando per il momento l'idea del minicaseificio fino al 2010.
Caseificio Mucca Verde
Nel Marzo 2012 nasce ad Urbana il caseificio "MUCCA VERDE" come nuovo centro di raccolta e nuova sede aziendale, per la lavorazione in maniera del tutto artigianale del latte delle migliori stalle. Viene anche inserito lo spaccio, che con l'ampia vetrata permette di vedere tra i vapori tutte le fasi della lavorazione. Il fine è quello di portare sulle nostre tavole un prodotto FRESCHISSIMO, DI LATTE LOCALE A KM 0.
1970
Ad Urbana, verso la fine degli anni sessanta, c'è la necessità di un nuovo servizio: raccogliere il latte appena munto da vendere poi casa per casa. Viene quindi chiesto ad un giovane del posto, munito di patente, se volesse iniziare questo mestiere. Inizia qui il nuovo lavoro del giovane Tognetti Benvenuto "detto Toni", quello che poi sara’ il fondatore e presidente della COOPERATIVA AGRICOLA VENETA.
Primo giorno di raccolta
70 litri fu la prima raccolta, poichè ogni contadino prima metteva da parte il latte per la sua famiglia e poi vendeva il surplus, vale a dire 2 o 3 litri al giorno.
Dopo qualche anno i litri arrivarono a 7000 e quindi vi fu la necessità di salvaguardare la freschezza del latte; nacque proprio in questo perido (1973 circa) il nuovo “centro di raccolta” presso la Villa Capodivacca di Urbana, storica sede fino agli anni '80.
Proprio in questo periodo nasce l'idea di vendere il latte confezionato. Parte così la prima vendita "porta a porta" e successivamente negli "spacci", i primi punti vendita in cui conferivano tutti i prodotti derivati dal latte raccolto.
Evoluzione ed Espansione
Nasce il marchio COOMERLAT "il buon latte delle nostre stalle..." e vengono a crearsi le basi per la cooperazione lattiero-casearia con le cooperative del veneto. I soci passarono da alcune decine fino a quasi 1000, partecipando alle prime assemblee infuocate per determinare il prezzo del latte che poi fortunatamente finivano a formaggio e vino.
Siamo agli inizi degli anni '80 ed il vecchio centro di raccolta è troppo piccolo per la portata di latte del periodo. Dunque ne viene costruito uno nuovo a Montagnana che resterà come sede fino al 2012. I punti vendita sparsi nel territorio tra quattro province diventano dieci.
Nascono in questo periodo le collaborazioni con altre cooperative per il conferimento di latte e la produzione di prodotti in conto lavorazione e nasce l'idea di produrre direttamente per garantire una filiera breve ed una qualità elevata ma per il momento rimaneva solo un'idea.
Negli anni '90 e 2000 il boom economico donerà le energie necessarie alla cooperativa per portarsi verso altre strade congelando per il momento l'idea del minicaseificio fino al 2010.
Caseificio Mucca Verde
Nel Marzo 2012 nasce ad Urbana il caseificio "MUCCA VERDE" come nuovo centro di raccolta e nuova sede aziendale, per la lavorazione in maniera del tutto artigianale del latte delle migliori stalle. Viene anche inserito lo spaccio, che con l'ampia vetrata permette di vedere tra i vapori tutte le fasi della lavorazione. Il fine è quello di portare sulle nostre tavole un prodotto FRESCHISSIMO, DI LATTE LOCALE A KM 0.
Il melone di Montagnana di Michele Lora
Michele Lora, grande 'capo' dell'azienda agricola Villa Ca' Negri in Montagnana,è intervenuto
ai diversi incontri 'multimediali' del progetto 'Comunicare a Montagnana', per presentare le
eccellenze del territorio e , in particolar modo, il melone.
Melone che, tra le altre cose, è per davvero una delizia.
Dalle analisi fatte risulta infatti il buon livello del prodotto conferito dagli agricoltori, in particolar modo il grado zuccherino di molto superiore al minimo commercializzabile.
ai diversi incontri 'multimediali' del progetto 'Comunicare a Montagnana', per presentare le
eccellenze del territorio e , in particolar modo, il melone.
Melone che, tra le altre cose, è per davvero una delizia.
Dalle analisi fatte risulta infatti il buon livello del prodotto conferito dagli agricoltori, in particolar modo il grado zuccherino di molto superiore al minimo commercializzabile.
I
'Comunicare le Terre di Montagnana', oltre le Mura domestiche
Un altro punto importante è stato acquisito in questi giorni : l'incontro a Milano con
giornalisti e responsabili di reti d'informazione, per studiare insieme un piano di informazione efficace.
Troppo spesso le iniziative locali sembrano avere come obiettivo il 'facciamolo e mangiamocela tra noi', per questioni di consenso locale che nulla hanno a che vedere con la valorizzazione del territorio.
Le iniziative messe in campo parleranno soltanto questo linguaggio e non andranno a sovrapporsi agli eventi locali, anzi li accompagneranno e li faranno conoscere a livello nazionale ed internazionale.
Pizzeria Zanarotti da Lino a Montagnana
Lino, prima di giungere alla Pizzeria Zanarotti, ha fatto diverse esperienze.
Oggi
propone ai suoi clienti un impasto che è ugualmente distante dalla
pizza cracker e dalle focacce troppo spesse di non lontana memoria.
" Fondamentale per l'impasto è il tempo di lievitazione e di
maturazione, che, nel mio caso, è lungo e paziente.Solo così è possibile
ottenere una pizza ben digeribile e che non richiede l'intervento
di..... acqua minerale".
Anche la scelta delle farine richiede la stessa curiosità e meticolosità.
" Oggi
si tende a privilegiare le farine macinate a pietra : ogni pizzaiolo ha
i suoi piccoli e grandi segreti,per giungere all'eccellenza del proprio
impasto."
Poi la scelta dei commenti e delle guarnizioni.
"
Anche in questo caso non si può lesinare sulla qualità. Non serve a
nulla risparmiare qualche centesimo di euro. Scelgo sempre il meglio e il cliente mi dà ragione".
Provare per credere !
La Tenuta Schiavon a Montagnana,uno dei borghi più belli d'Italia
La Tenuta Schiavon di Signoressa di Trevignano è stata invitata dalla rete dei borghi europei del gusto a partecipare ad un incontro internazionale inserito nel progetto 'Comunicare nelle Terre di Montagnana'.
Nello storico contesto di uno dei borghi più belli d'Italia, presso l'Hosteria Zanarotti, Lena Schiavon potrà presentare i suoi vini, aprendo la serata con un 'Aperitivo in Storia', luogo-evento per raccontare il proprio impegno e la propria passione enoica.
Seguirà poi un inedito percorso di cibo e informazione : il Prosciutto di Montagnana & i Formaggi delle Basse vs il Prosciutto e il Pecorino d'Istria, in collaborazione con l'Ente Turistico Città di Buje (Croazia) e il Cenacolo dell'Istria.
L'iniziativa prevede poi l'incontro con alcune regioni austriache, con il Canton Ticino (Svizzera), con la Slovenia, con la Germania, in un viaggio del gusto che ha come scopo la conoscenza e la valorizzazione dei territori e delle loro eccellenze.
" Quel che ci ha colpiti nei tre vini prosecco della Tenuta Schiavon - osserva Renzo Lupatin,presidente della rete dei borghi europei del gusto-,è il forte rimando al vigneto, la persistenza e la continuità delle bollicine,i profumi equilibrati, il sapore armonico. Il vino non sparisce in bocca, nè tradisce una immediata esplosione,per poi appiattirsi. Abbiamo letto nei vini la passione e la competenza autentiche di una famiglia ,che persegue
la qualità con ostinazione rara e d'altri tempi."
La Tenuta Schiavon accompagnerà le iniziative di informazione della rete nelle sue diverse tappe in Italia e in Europa.
La Bottega Mantoan a Montagnana : la storia
Occorre riandare a ritroso nella storia di Montagnana per rintracciare
l'origine della Bottega Mantoan a Montagnana. Una tradizione di
famiglia che ha saputo assecondare il volgere dei tempi, dei gusti e
delle abitudini alimentari.Eppure è proprio questa storia di passione
e cultura, il segreto che Fulvio e Daniele custodiscono e trasmettono
ai loro clienti ,con quella curiosità che li porta a degustare per primi
formaggi sontuosi, salumi diartigianalità rigorosa, chicche di vini,
paste oli di sicuro pregio.
Vi è poi quella cortesia storica, mai untuosa, che accompagna
consiglia orienta il consumatore, senza mai prevaricare le
inclinazioni del cliente, anzi intuendole e assecondandole al meglio.
Tutto ciò è integralmente cultura, talvolta invisibile, perchè si
riferisce agli aspetti immateriali della professione.
Ma qui alla Bottega Mantoan (fortunati loro!), è storia!
La Macelleria Marini a Montagnana
Continuano le visite gustose dei giornalisti e dei comunicatori dell'Associazione
L'Altratavola, nel quadro del progetto 'Comunicare nelle Terre di Montagnana', alla
ricerca dei luoghi del buon e bello vivere.
Mattia Marini (quarta generazione di famiglia nell'arte), ci accoglie
nella macelleria di Piazza dei Grani a Montagnana, con un sorriso.
"La storia della nostra carne inizia da sempre nelle piccole stalle
dei contadini del nostro territorio.Qui scegliamo i capi, in un certo
senso ne seguiamo la vita, fino a quando dopo la macellazione, la
carne viene frollata e lavorata nel nostro laboratorio-negozio.Possiamo
ben dire che la qualità è certa lungo tutta la filiera'.
Mentre parliamo arriva il padre di Mattia, che ci invita a visitare
alcune delle piccole stalle in cui avviene la scelta dei capi. Detto, fatto.
Anche per il settore dei salumi la macelleria Marini previlegia le
nostre tradizioni : salsicce artigianali, salami con l'aglio,senza
aggiunte nè conservanti.
" Siamo sempre stati decisi in quelli che riteniamo i cardini del
nostro mestiere.La qualità non è per noi uno slogan pubblicitario, ma
una ragione di vita."
La pizza gourmet della Trattoria San Zeno, enoteca-ristorante in Montagnana
La pizza gourmet della Trattoria San Zeno, enoteca-ristorante in Montagnana
I giornalisti e i comunicatori della rete dei borghi europei del gusto
sono giunti alla Trattoria San Zeno in Montagnana per degustare in
santa pace la pizza gourmet.
Luigi, dopo anni di ricerche curiose e rigorose, ha scelto delle
farine speciali,macinate a pietra.
"Gli ingredienti esclusivi e selezionati fanno si che la pizza
gourmet si trasformi da prodotto popolare in alta gastronomia,
diventando una alternativa nei momenti conviviali informali con amici
e familiari".
Infine la scelta dei vini o delle birre artigianali, che Luigi,
sommelier,consiglia ai clienti.
Il San Zeno è per davvero un'oasi di qualità : anche l'accoglienza qui
si è fatta arte.
Le scelte chiare,pur nei momenti tempestosi dei giorni d'oggi,pagano, sempre.
E al San Zeno ci ritorneremo presto, per incontrare la cucina di terra
e di mare, che la Trattoria propone, con quell'eccellenza che tutti le
riconoscono.
I giornalisti e i comunicatori della rete dei borghi europei del gusto
sono giunti alla Trattoria San Zeno in Montagnana per degustare in
santa pace la pizza gourmet.
Luigi, dopo anni di ricerche curiose e rigorose, ha scelto delle
farine speciali,macinate a pietra.
"Gli ingredienti esclusivi e selezionati fanno si che la pizza
gourmet si trasformi da prodotto popolare in alta gastronomia,
diventando una alternativa nei momenti conviviali informali con amici
e familiari".
Infine la scelta dei vini o delle birre artigianali, che Luigi,
sommelier,consiglia ai clienti.
Il San Zeno è per davvero un'oasi di qualità : anche l'accoglienza qui
si è fatta arte.
Le scelte chiare,pur nei momenti tempestosi dei giorni d'oggi,pagano, sempre.
E al San Zeno ci ritorneremo presto, per incontrare la cucina di terra
e di mare, che la Trattoria propone, con quell'eccellenza che tutti le
riconoscono.
Panificio Pasticceria Zanarotti: 90 anni di storia a Montagnana
Zanarotti nell'arte del pane, a Montagnana, è sinonimo certo di qualità.
Lo diciamo con grande semplicità,dopo aver degustato più volte le
splendide brioches il mattino; i piatti di prosciutto di Montagnana
con lo schizotto di casa ; aver scelto nella carta del pane i nostri
'pani quotidiani'.
Si indovina 'dietro' il lavoro attento e appassionato, la ricerca
delle migliori farine ; l'inclinazione alla creatività e alla fantasia
nei dolci ; una cura maniacale della qualità.
Il Panificio è giunto ormai alla quarta generazione,nasce dal bisnonno
Arturo che lo trasmise al nonno Antonio e a sua volta lo trasmise al
figlio Andrea che insieme a Sabrina, ai figli Marco e Marta portano
avanti le golose tradizioni.
A Montagnana non solo "prosciutti contro"...
Un filò a più voci alla presenza dell’Ente Turistico della Città di Buje (Croazia)
del Cenacolo dell’Istria e dei produttori nelle Terre di Montagnana (PD)
del Cenacolo dell’Istria e dei produttori nelle Terre di Montagnana (PD)
Chiediamo scusa al poeta, ma le parole della sua ode ”… convenuti dal monte e dal piano, l’han giurato e si strinser la mano cittadini di venti città…” ben si adattano all’incontro avvenuto a Montagnana nei giorni di fine giugno scorso, quando comunicatori e giornalisti hanno incontrato le piccole realtà locali
- una decina tra produttori di vino, allevatori - e i rappresentanti
delle Istituzioni. Ed è stato così anche se non si è ratificata nessuna
alleanza o armistizio, ma guidati da Giorgio Della Barba, patron dell’“Associazione Internazionale Azione Borghi Europei del Gusto”,
i titolari di piccole imprese che lavorano in silenzio e con grande
passione, che spesso sono dimenticati o trascurati proprio dalla maggior
parte della stampa, dai Consorzi e dalle Istituzioni
(…) con le eccellenze che producono, si sono sfidati in singolar
tenzone. Molte volte sono prodotti di nicchia, ma che conquistano tutti,
in nome della genuinità e dell'alto livello qualitativo. Per loro, nell’ambito di un incontro-dibattito con interviste e degustazioni, tutto è stato finalizzato a “fare rete” per interagire in un pour parler di reciproco interesse, appunto, tra Aziende, mass-media e Istituzioni, per arrivare ad una vera valorizzazione
dei frutti della terra e delle produzioni agricole e artigianali,
nonché del relativo territorio e, importante, tutto è avvenuto con la
massima professionalità.
Per contraccambiare la squisita disponibilità, va citato il nome del luogo della “disputa” avvenuta a Montagnana: si tratta dell’Hostaria Zanarotti gestita dal titolare Arturo, locale ideale per il primo di diversi appuntamenti già in scaletta, finalizzati ad allargare la conoscenza del territorio montagnanese oltre le proprie mura. Stavolta protagonisti sono stati il Prosciutto di Buje e il Pecorino d’Istria a confronto con i pari, ma padroni di casa, il Prosciutto Veneto Berico-Euganeo Dop e i Formaggi delle Basse.
Per contraccambiare la squisita disponibilità, va citato il nome del luogo della “disputa” avvenuta a Montagnana: si tratta dell’Hostaria Zanarotti gestita dal titolare Arturo, locale ideale per il primo di diversi appuntamenti già in scaletta, finalizzati ad allargare la conoscenza del territorio montagnanese oltre le proprie mura. Stavolta protagonisti sono stati il Prosciutto di Buje e il Pecorino d’Istria a confronto con i pari, ma padroni di casa, il Prosciutto Veneto Berico-Euganeo Dop e i Formaggi delle Basse.
Questo il menù:
Entreé: prosciutto e pecorino d'Istria
Primo piatto: gnocchi alla montagnanese
Secondo piatto : prosciutto di Montagnana e melone
Dessert: La fugassa (torta con quello che c’è…)
con gelato fiordilatte e ciliege sciroppate della casa
con gelato fiordilatte e ciliege sciroppate della casa
Caffè e biscotteria mignon
Montagnana (PD)
Il comune di Montagnana è situato nella parte sud-occidentale della provincia di Padova da cui dista circa 50 chilometri e confina con le province di Vicenza e di Verona nel tratto in cui scorre il fiume Fratta.
Le origini di Montagnana probabilmente risalgono ad epoca romana, in un territorio soggetto ad alluvioni e circondato dal fiume Adige. Il nome infatti deriva da “Motta Aeniana” in latino “motta” era una piccola altura mentre “aeniana” una mansio, stazione di posta lungo una strada. La città fece parte della Repubblica di Venezia. Montagnana prosperò come zona di produzione agricola e, in particolare, della canapa, le cui fibre erano necessarie per le corde e le vele dell'arsenale veneziano. Le principali attrattive oltre alla bella cinta muraria (inserite tra I Luoghi del Cuore del FAI) sono: la Rocca degli Alberi, complesso sistema difensivo dominato da due torri, quattro porte a battenti, due saracinesche e quattro ponti levatoi a bilanciere. Dal 1964 la rocca ospita l'ostello della gioventù. Struttura molto simile è castel San Zeno, altro monumento di Montagnana utilizzato a scopo militare e come deposito per le produzioni agricole. Il mastio è una torre imponente del XIII secolo di circa 40 metri d'altezza che doveva costituire un punto privilegiato per l'avvistamento e la difesa della città. Poi nella piazza principale si trova il duomo dalle imponenti forme tardo-gotiche e al cui interno si possono ammirare la Trasfigurazione di Paolo Veronese, le tavole di Giovanni Buonconsiglio (detto il Marescalco) e una grande tela votiva di notevole valore e altre opere attribuite al Giorgione. Sempre sulla piazza, si affaccia l'elegante palazzo Valeri e l'antico Monte di Pietà. In via Matteotti sorge il palazzo Magnavin-Foratti, in raffinato stile gotico-veneziano, che si dice sia stata la residenza di Jacopa, moglie del condottiero Erasmo da Narni detto il Gattamelata. Ai nostri giorni, il “condottiero”… pardon… il primo cittadino e da poco riconfermata al secondo mandato, è Loredana Borghesan, schieramento di centrodestra (e proprio lei ha la delega al turismo e alle attività produttive). Doveroso annotare che alla città di Montagnana è stata conferita la “Bandiera arancione” per le bellezze storiche e per la valorizzazione dei prodotti tipici e, se non bastasse, Montagnana fa parte dell'associazione I borghi più belli d'Italia. Dunque per come l’abbiamo conosciuta noi questa bella cittadina… signora sindaca, complimenti!
BujeLe origini di Montagnana probabilmente risalgono ad epoca romana, in un territorio soggetto ad alluvioni e circondato dal fiume Adige. Il nome infatti deriva da “Motta Aeniana” in latino “motta” era una piccola altura mentre “aeniana” una mansio, stazione di posta lungo una strada. La città fece parte della Repubblica di Venezia. Montagnana prosperò come zona di produzione agricola e, in particolare, della canapa, le cui fibre erano necessarie per le corde e le vele dell'arsenale veneziano. Le principali attrattive oltre alla bella cinta muraria (inserite tra I Luoghi del Cuore del FAI) sono: la Rocca degli Alberi, complesso sistema difensivo dominato da due torri, quattro porte a battenti, due saracinesche e quattro ponti levatoi a bilanciere. Dal 1964 la rocca ospita l'ostello della gioventù. Struttura molto simile è castel San Zeno, altro monumento di Montagnana utilizzato a scopo militare e come deposito per le produzioni agricole. Il mastio è una torre imponente del XIII secolo di circa 40 metri d'altezza che doveva costituire un punto privilegiato per l'avvistamento e la difesa della città. Poi nella piazza principale si trova il duomo dalle imponenti forme tardo-gotiche e al cui interno si possono ammirare la Trasfigurazione di Paolo Veronese, le tavole di Giovanni Buonconsiglio (detto il Marescalco) e una grande tela votiva di notevole valore e altre opere attribuite al Giorgione. Sempre sulla piazza, si affaccia l'elegante palazzo Valeri e l'antico Monte di Pietà. In via Matteotti sorge il palazzo Magnavin-Foratti, in raffinato stile gotico-veneziano, che si dice sia stata la residenza di Jacopa, moglie del condottiero Erasmo da Narni detto il Gattamelata. Ai nostri giorni, il “condottiero”… pardon… il primo cittadino e da poco riconfermata al secondo mandato, è Loredana Borghesan, schieramento di centrodestra (e proprio lei ha la delega al turismo e alle attività produttive). Doveroso annotare che alla città di Montagnana è stata conferita la “Bandiera arancione” per le bellezze storiche e per la valorizzazione dei prodotti tipici e, se non bastasse, Montagnana fa parte dell'associazione I borghi più belli d'Italia. Dunque per come l’abbiamo conosciuta noi questa bella cittadina… signora sindaca, complimenti!
Avversario del Prosciutto di Montagnana nel diretto confronto gastronomico, il suo “collega” proveniente dall’altra parte dell’Adriatico, rappresentato per l’occasione da Valter Bassanese vero ambasciatore dell’Ente per il turismo della città e dei prodotti tipici di Buje
(già Wege) cittadina croata con poco più di 5 mila abitanti, sita su
una bella collina (in passato veniva definita la "Sentinella
dell'Istria"). Buje fa parte di quel territorio da sempre disputa di
lotte territoriali: è stato provincia di Pola e poi zona abbandonata
dagli italiani alla fine della seconda guerra (passata alla storia per i
massacri delle foibe…).
Dal 2013 la Croazia, oggi indipendente, fa parte dell'Unione europea e, come molte altre località prospicienti, è ricca di incantevoli scorci naturali tra mare e montagna, nonché di prodotti, vere eccellenze enogastronomiche. Buie, pur non essendo oggi in territorio italiano, fa parte dell'italiana Associazione città del vino, che riunisce i Comuni italiani produttori di vino di buona qualità. Inoltre è famosa per la carne di “Boscarino”, bue grigio-bianco dalle lunghe corna (simbolo dell’Istria) per la pasta fatta in casa, per l’ottima birra artigianale di San Servolo, per l'asparago selvatico e per la conchiglia di San Giacomo o capasanta, forse la più buona che ci sia… Nel nostro caso, Buje si è presentata come la capitale del prosciutto.
Prosciutto_di_MontagnanaDal 2013 la Croazia, oggi indipendente, fa parte dell'Unione europea e, come molte altre località prospicienti, è ricca di incantevoli scorci naturali tra mare e montagna, nonché di prodotti, vere eccellenze enogastronomiche. Buie, pur non essendo oggi in territorio italiano, fa parte dell'italiana Associazione città del vino, che riunisce i Comuni italiani produttori di vino di buona qualità. Inoltre è famosa per la carne di “Boscarino”, bue grigio-bianco dalle lunghe corna (simbolo dell’Istria) per la pasta fatta in casa, per l’ottima birra artigianale di San Servolo, per l'asparago selvatico e per la conchiglia di San Giacomo o capasanta, forse la più buona che ci sia… Nel nostro caso, Buje si è presentata come la capitale del prosciutto.
Montagnana è famosa per il suo Prosciutto Veneto Berico-Euganeo DOP. E qui il distinguo è d’obbligo: in Veneto
la lavorazione della coscia era già conosciuta e diffusa in epoca
preromana. Nel seicento si menziona un prosciutto veneto detto "di Padova",
prodotto dal "maiale musina" (salvadanaio, salvezza dei poveri); a
partire da metà '800 si avvia la commercializzazione delle cosce fresche. E oggi, preparato a base di carne a Denominazione di origine protetta, utilizzando cosce di maiali della varietà Suino Pesante Padano dell'età di almeno 9 mesi di almeno 150 chili di peso, è lavorato ancora secondo le antiche usanze sottoposta a salagione e stagionatura dai 18 ai 24 mesi. Il prodotto finito pesa fra gli 8 e gli 11 chili
e si presenta di colorazione rosea tendente al rosso nella parte magra,
bianco puro in quella grassa; elegante, sapore pieno, con un equilibrio
perfetto di morbidezza, dolcezza e profumo, riconoscibile per il
marchio del Consorzio per la tutela - il leone alato di S. Marco - impresso a fuoco -. Le sue caratteristiche lo rendono perfetto per antipasti e piatti di elevato livello
gastronomico. La zona tipica di trasformazione, delimitata dal
disciplinare di produzione, interessa quindici comuni nelle province di Padova, Vicenza e Verona, compresi nell'area padana e pedemontana dei Colli Berici e dei Colli Euganei. A tutelare il prezioso salume, il Consorzio del Prosciutto Berico-euganeo Dop – presidente Vittorio Daniolo,
imprenditore di seconda generazione, che si impegna per la modifica del
Disciplinare di Produzione che allarga la possibilità di affettare il Prosciutto Veneto Dop e pre-confezionarlo in vaschette adatte per il take-away anche al di fuori dei comuni del distretto produttivo berico-euganeo (dopo cinque anni di procedure burocratiche !!
la pratica è ancora a Bruxelles per il via definitivo dell’Unione
Europea…). Il Consorzio dal 1° Gennaio 2016 è entrato a fare parte di AICIG, Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche che si propone di far agire all’unisono gli “accoppiamenti giudiziosi” (indicazioni geografiche, territorio, cultura e turismo). Si tratta di un’associazione fra i Consorzi di tutela riconosciuti dal Ministero delle Politiche Alimentari, Agricole e Forestali. Ad oggi sono iscritti 6 Consorzi di tutela in rappresentanza del 95% delle produzioni italiane tutelate.
Il prosciutto di Buje
Vera specialità ottenuta dall'allevamento dei maiali locali, fino alla lavorazione delle cosce, la salatura e infine l'essiccazione e stagionatura, tutto mantenendo fede a quella tradizione
che si tramanda da generazione a generazione. La fase più importante
della produzione di questo salume consiste nell’asportazione dalla
coscia del maiale di tutta la pelle e del tessuto sottocutaneo adiposo
fino all’osso pelvico. Poi l’aggiunta di sale marino e aromi naturali, operazione che con la maturazione aiutata dalle condizioni microclimatiche e principalmente dal freddo vento di Bora, tipico del nord, che asciuga i tessuti e dopo 20/24 mesi,
si propone ai consumatori come salume di qualità, da gustare tagliato
esclusivamente a mano a fette sottili che si sciolgono in bocca e con il
suo fragrante e intenso profumo, lasciano un retrogusto dal sapore
unico. A Montagnana, Valter Bassanese, ha “suonato” (modo di tagliarlo manualmente) per i presenti il "vijulin” (violino)… di Buje.
Il Pecorino d’Istria
L'Istria centrale,
ancora ricca di boschi, praticelli e ulivi nei dolci pendii della
campagna buiese, è inospitale per l'allevamento dei bovini, ma ideale
per le più piccole, umili pecore, che da duemila anni sono animali da
lana, da carne e da latte per la gente del territorio. Ancora oggi
arriva da lì il pecorino che troviamo in tavola: viene lavorato a latte crudo o pastorizzato, prodotto dai primi di febbraio a ottobre
in forme dai due ai quattro chili. Quelle più piccole asciugano prima,
quelle più grandi conservano la pasta morbida più a lungo. In ogni caso,
le forme escono dai locali di stagionatura dopo due mesi, non prima… Dunque cacio a pasta semidura, da mangiare e non da grattugiare, molto saporita e leggermente occhiata, ideale con confetture o mostarde, ha un'alta percentuale di grasso, ma né conservanti o "aiuti" della chimica, solo caglio e sale!
I Formaggi delle Basse
Anche i caseifici veneti lavorano il
latte a freddo o pastorizzato e non si avvalgono diella chimica per
aiutare i risultati finali… Ce lo conferma Roberto del Caseificio Mucca verde
di Urbana, centro di raccolta e sede aziendale per la lavorazione
artigianale del latte delle migliori stalle della zona. Lì c’è anche uno
spaccio per la vendita al pubblico, che con l'ampia vetrata permette di vedere tra i vapori tutte le fasi della lavorazione. Oltre al pecorino,
il pressato morbidello, il bastardino, il monte ezzelino, la caciottona
alle erbe, il mattone di capodivacca e sono in vendita anche formaggi caprini al 100% di capre allevate al pascolo nei monti Lessini.
Pasta compatta e dolce, sapore tipico con retrogusto di erbe di
montagna che cambiano a seconda della stagione. Disponibili in forma di classica caciotta
(in formato da circa 700 gr. o mini da 100) si presentano a pasta
tenera e compatta, con sfumature acidule, saporiti. Riprendono la
lavorazione lenta dei primi anni del 1900. Freschi o stagionati sono altamente digeribili!
I meloni
Nella serata del confronto tra “reali”
prosciutti, non poteva mancare l’altro protagonista “principe”: il
melone! - “Assolutamente da non confondere con quello di Mantova o
Ferrara!” - si raccomanda Michele Lora, presidente dell'associazione del Melone Montagnanese, che persegue la mission di valorizzare l'accoppiata “melone di Montagnana - prosciutto crudo del Consorzio Veneto Dop” nonché titolare dell'azienda agricola Lora e della stupenda villa Ca’ Negri, una delle più belle del Veneto, dove si svolgono manifestazioni ed eventi.
e… i vini!
Il benvenuto non poteva essere più gradito… sotto al gazebo dell’Hosteria Zanarotti, con il tavolone imbandito con “schizzotti” e “fugasse” sono stati offerti dalla gentile proprietaria della Tenuta Schiavon
un paio di bottiglie che esprimevano l’eccellenza qualitativa della
provincia storicamente vocata alla produzione del Prosecco di qualità:
il Prosecco Doc Treviso – Spumante extra dry “Alesia”:
giallo paglierino scarico, perlage cremoso e persistente, note fruttate
di mele selvatiche e pesca a pasta gialla. Al palato snello e asciutto
con un corpo moderato e piacevole, sentori tipici del vitigno da cui
deriva situato ai piedi del Montello, proprio nell’area
del Prosecco Doc. Versatile, ideale come aperitivo ed eccellente con
antipasti di pesce, molluschi e crostacei. Accompagna egregiamente i
risotti, le torte salate e la pasticceria moderatamente dolce, da
stappare al momento di servire a 6°- 8° C. L’altro vino era il Prosecco Doc Treviso – spumante millesimato extra dry “Leruador”:
giallo paglierino con riflessi verdognoli, perlage fine e persistente,
bouquet fresco e morbido con note esotiche e delicato aroma fruttato di
mela. Al gusto è intenso e vellutato. Da bere a temperatura ideale tra i
6° e gli 8° C. e stappato al momento di servire. Eccellente in ogni
momento della giornata. Adatto agli aperitivi ed agli abbinamenti di
pesce più particolari e raffinati. Oltre al Prosecco e al Franciacorta, quando si parla di “bollicine” non si può non menzionare un gioiello del territorio: da “uve Durella”: il Durello di Casa Marcato e Gianni Tessari - il
primo rappresenta la produzione spumantistica, il secondo i vini fermi;
da metodo classico oppure charmat, 36 mesi o 60, da tre terroir diversi e complementari: Monti Lessini, Soave, Colli Berici,
tutti comunque vini di successo, riconosciuti con premi a livello
internazionale. Giudizio condiviso da tutti commensali quando sono state
stappate due magnum di Durello in abbinamento alle portate della degustazione. Tranne che per il dolce, che è stato accompagnato dal vino Kvalitetno Monjanski, l’appropriato moscato croato.
Il confronto
I commensali destinati ad assistere alla disputa, si sono riuniti intorno ad un grande tavolo rotondo in una saletta al primo piano dell’Hostaria Zanarotti: per dovere di ospitalità, è stato Valter Bassanese, Ente per il turismo e dei prodotti tipici di Buje, a presentare i componenti del piatto di entreé: ”prosciutto e pecorino d'Istria”
spiegando che per come è lavorata la coscia, per quanto è stagionata e
per come viene tagliata (rigorosamente a mano col prosciutto immorsato)
l’affettato di Buje, ben presentato nel piatto insieme ai formaggi della
stessa zona, risulta molto compatto, saporito, leggermente secco,
perché con poche parti grasse (e ciò impegna la masticazione) ma molto
gradevole al palato così come il cacio che l’accompagna e col quale ben
si sposa; si tratta di un pecorino a pasta semidura, leggermente
occhiata, molto saporito. Qui il vino abbinato è il Prosecco Doc Treviso – spumante millesimato extra dry “Leruador” Tenuta Schiavon:
giallo paglierino, riflessi verdognoli, perlage fine e persistente,
bouquet fresco e sentori che ricordano la mela, davvero ideale con il
prosciutto e con il formaggio secco. Per il primo piatto “gnocchi alla montagnanese” in qualità di padrone di casa, prende la parola Vittorio Daniolo, presidente del Consorzio prosciutto Veneto evidenziando le doti del prosciutto di Montagnana:
più roseo rispetto all’omologo istriano e con quel terzo di “grassino”
su ogni fetta, risulta più morbido in bocca dove, se si vince la
voracità istintiva… si può anche sciogliere con gran goduria del palato.
Ottimo l’accostamento con lo gnocco che ha sapore delicato e che così,
insieme, creano un connubio davvero azzeccato. Azzeccato come
l’abbinamento con lo spumante Durello di Casa Marcato, il 36 mesi, presentato al meglio dal titolare della cantina, Gianni Tessari
e dalla gentile consorte. Invitante con le sue bollicine intense e
sottili, ben servito a temperatura ottimale, è ben equilibrato e dopo il
primo sorso, è inevitabile il secondo, il terzo e… Per il successivo
piatto “prosciutto e melone” il salume lo conosciamo già così come i vini, dunque chiamiamo in causa l’”accompagnatore” del melone: Michele Lora, presidente dell'associazione del Melone Montagnanese.
Subito ci suggerisce di non confondere il suo gioiello con le più
comuni analoghe cucurbitacee mantovane o ferraresi, che proprio – parole
sue – “sono altra cosa…”. E in effetti all’assaggio, tutti convengono
che non c’è motivo per dubitare… Intanto sul tavolo compaiono i formaggi
“locali” portati da “Mucca verde”: oltre al pecorino anche un assaggio di formaggi caprini
al 100%, accompagnati da, miele, marmellata e da una composta
lievemente piccante. Contemporaneamente, compare anche l’ultima portata,
la più dolce, la “fugassa con gelato…” , dolce locale di antica
tradizione contadina, mix tra morbida ciambella e strudel (che si fa con
un po’ tutto ciò che si ha in casa…) che è davvero buonissimo
affiancato da un fresco gelato alla panna. E così l’ultima parola in
fatto di vini spetta all’ospite di Buje, che presenta un amabile Kvalitetno Monjanski,
appropriato moscato croato. Con la pancia piena e la testa leggera, il
risultato del confronto tra enogastronomie, non poteva che finire a reti
inviolate: pareggio su tutti i fronti, ma con il vantaggio che la
rivincita si giocherà… pardon... si gusterà in trasferta, ancora con
luogo e data da definirsi, ma con la certezza che vinceranno tutti!
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