L'Associazione
Internazionale Azione Borghi Europei del Gusto e l'Associazione
l'Altratavola, nel quadro delle iniziative di informazione di
'Comunicare per Esistere 2015', hanno organizzato un secondo incontro
a convivio a Casale sul Sile, presso il Ristorante San Nicolò, sotto
il Patrocinio della Civica Amministrazione, sui temi di Aquositas,
Circuito delle Terre d'acqua.
Stefano
e il suo team hanno scelto quale filo conduttore dal punto di vista
gastronomico, il pesce di fiume. Ecco allora un menù che ha
privilegiato lo storione del Livenza e l'anguilla (el bisàto) del
Sile. I vini dell'azienda agricola Le Vigne di San Giacomo hanno ben
accompagnato il desinare.
Un
menù che ha dimostrato tutta la creatività di cui Stefano possiede
le chiavi, per lavorare con materie prime d'eccellenza e la voglia di
personalizzazione. Rispetto delle materie prime ; inventività negli
abbinamenti ; presentazioni ineccepibili. Per davvero una
interpretazione di alta qualità!
Alla
serata è intervenuta anche Brigitta Reichel, Vice-Presidente della
Associazione Culturale Italia-Austria sez.Veneto, che ha presentato
la cucina d' acqua in Austria.
“L’acqua
rappresenta una delle risorse più importanti della Lombardia ed il
suo impiego riguarda gli usi potabili, industriali, agricoli,
idroelettrici e ricreativi- ha osservato Massimo Metilli, direttore
dell'Agenzia per la Russia di Brescia -.La Lombardia è la regione
italiana più ricca di laghi (circa 50), sia in termini di superficie
che di volume (40% e 63% rispettivamente del totale nazionale). La
lunghezza complessiva dei corsi d’acqua naturali raggiunge circa
6.000 km. A questi si va ad aggiungere un’estesissima rete di
canali irrigui e di bonifica (circa 200.000 km censiti) che consente
di mantenere viva ed efficiente l’attività agricola nonostante
l’intensa urbanizzazione del territorio.
Anche
le acque sotterranee e sorgentizie rappresentano un’importante
risorsa che storicamente soddisfa l’ampio fabbisogno potabile,
industriale, irriguo e, più di recente, l’uso per raffrescamento.”
La cucina dei pesci di lago ha una lunga tradizione soprattutto nel
comasco e nel lecchese.
E,
infine, i pesci del Sile e del Piave.
La
"Bisàta” che prospera nelle acque del Sile si caratterizza
per la livrea di fondo bruno-nero con riflessi verdastri, il ventre
bianco o giallastro e una taglia che può raggiungere, nelle femmine,
anche i 120 cm di lunghezza e 2 kg di peso. Le anguille del Sile sono
particolarmente apprezzate per le carni saporite e moderatamente
grasse e ben sode, merito anche delle stabulazioni in apposite vasche
prima della vendita. Sono presenti nelle cucine trevigiane
soprattutto – ma non solo - durante le festività natalizie: alla
brace, al forno, arrosto o in umido, sono ottime anche in zuppe.
Sono
molti i ristoranti lungo il corso del Sile che propongono il “Bisàto”
nei menù sotto forma di risotto d'anguilla, anguilla fritta, in
umido, ai ferri o, in primavera nel tradizionale e antico “Bisàto
coi àmoi” (con susìne selvatiche acerbe)
La
Trota Iridea del Sile si differenzia da altri tipi di trote per la
presenza di macchie nere sulla pinna caudale e della banda
iridescente sui fianchi. Le acque di risorgiva del Sile sono
naturalmente ricche di fitoplancton, salubri, con veloce ricambio e
creano un habitat ottimale per la trota.
La
trota iridea, nutriente e ricca di Omega 3 (soprattutto se
d'allevamento), sbuca nei menù dei migliori ristoranti della
provincia, sposandosi con i più noti ingredienti trevigiani: trota
salmonata con radicchio, zuppa di trote e lenticchie, tagliatelle
asparagi e trota.
La
Marcàndola è un pesce endemico del Piave, con il corpo allungato
tipico delle specie che vivono acque turbolente. La livrea è
grigio-verdastra con ventre color argento, sui fianchi corre una
fascia orizzontale più scura e può raggiungere anche i 20 cm di
lunghezza. La Marcàndola era abbondante nel Piave fino agli anni ’60
ma un po’ alla volta è andata scomparendo per l'introduzione di
specie alloctone di pesci più aggressivi e dagli sbarramenti che
limitano le migrazioni a scopo riproduttivo e variano la portata
delle acque. La sua qualità alimentare è proverbiale, ed è stata
paradigma della cucina povera sviluppatasi sul Piave.
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