Non
è unanime la derivazione del toponimo. Secondo alcuni storici deriverebbe dal
latino "Maceries", muriccioli o cumuli di pietre e sassi che
dividevano i masi, i poderi; secondo altri da "mansus" o "masus",
cioè maso, podere abitato; altri ancora lo deriverebbero da "maserium",
colono di un maso.
A differenza di
altre località limitrofi, nell’area maserina fino ad oggi non sono stati
rinvenuti reperti di particolare interesse archeologico onde poter affermare con
certezza sulla presenza dell’uomo fin dall’età della preistoria. Pur
tuttavia è presumibile che, come dimostrato per altri centri vicini, l’uomo
abbia qui posto la sua dimora almeno intorno agli anni 2.000 – 1.500 a.C.
La posizione al
sole, le varie sorgenti d’acqua esistenti, il clima mite, le grotte naturali,
la facile possibilità di mimetizzarsi fra i boschi per sfuggire ad eventuali
assalti predatori: sono queste alcune caratteristiche che inducono a pensare ad
una predilezione abitativa per l’uomo preistorico.
Con
l’espansionismo e conquiste romane, anche Maser subì l’influenza della
cultura e civiltà di Roma. Unitamente all’ampia area di
Asolo-Montebelluna-Castelfranco, è certo che Maser costituì quella
centuriazione (o agro centuriato) attraversata dalla Via Aurelia (collegava
Asolo con Castelfranco-Padova …) e dalla Via Postumia (da Acquileia a
Castelfranco-Genova).
I primi documenti
certi risalgono al XII secolo. La prima data riportata in questi è il 3 maggio
1152, annotata sulla “Bolla” di Papa Eugenio III, nella quale sono elencati
i beni temporali del Vescovo di Treviso Bonifacio III, fra i quali anche beni
siti in Maser. Simili documenti ecclesiali si susseguono nel tempo: 1153, 1156,
1177, 1184 …
Nel 1184, con
passaggio di proprietà, Maser viene ceduto dal Vescovo di Treviso Corrado al
Vescovo di Feltre Drudo, sotto la giurisdizione del quale rimarrà fino al 1221,
per poi tornare nuovamente in possesso di Treviso.
In data 4 novembre
1221 i fratelli Ezzelino e Alberico da Romano acquistarono dal Vescovo di Feltre
(o conquistarono ed imposero il diritto di proprietà) il feudo di Maser e nello
stesso giorno investirono feudatario Furlano degli Aliprandi. L’atto di
investitura riporta con interessante descrizione alcuni elementi: “Il Castello
di Maser, la Torre, il doglione e la casa, il Castellaro ed il circuito del
Castello, le case all’intorno del Castello e specialmente i due mansi”.
In vari documenti
ed atti del 1220 ed anni successivi viene riaffermata la nobiltà del feudo di
Maser che aveva diritto di Contea, di Ducato e Marchesato e viene definito
“uno dei più nobili e più ricchi”. La storia di questi anni è legata alle
gesta (o scorrerie) imposte alla popolazione dalla famiglia dei Romano (lotte
contro i feltrini, i bellunesi, il Patriarca di Aquileia, ecc...)
Dopo la scomunica
di Ezzelino (1248) da parte del Papa Innocente IV, Alberico da Romano diventa
proprietario dei beni del fratello: “il Castello di Montebelluna, il Castello
e la Rocca di Cornuda, il Castello di Maser e di Muliparte, il Castello di Asolo
e la Rocca, ...”
Ezzelino muore il 1°
ottobre 1259 in seguito a ferita riportata nel combattimento di Cassano
d’Adda. Alberico e tutta la sua famiglia invece vengono sterminati nella
strage di S. Zenone del 26 agosto 1260. Con la fine della famiglia Romano si
chiude un capitolo di sofferenza per la popolazione di Maser, che passa sotto il
dominio di Treviso e trascorre finalmente un breve periodo di pace e serenità.
Nel 1283 Maser
viene conquistata dalla nobile famiglia trevigiana Castelli, la quale
intraprende rivalità e lotte con la famiglia padovana dei Camino.
Nello stesso anno i
padovani hanno il sopravvento; ma per paura di una rivincita degli avversari
decidono la distruzione dei fortilizi, dei Castelli e di tutti gli elementi di
difesa ed offesa esistenti in Maser.
Privata di tali
strutture, la storia maserina assume accenti più locali e viene trascurata
dagli interessi di conquista che nei decenni successivi si verificarono altrove.
Nel 1339 Maser
viene assegnata alla podesteria di Asolo, già dominio veneziano, come gran
parte del trevigiano di quell’epoca.
Nel 1341 si insedia
la nobile famiglia veneziana “Barbaro” che negli anni successivi darà vita
all’attuale “Villa Barbaro”, perla per Maser, gioielli d’arte per il
Veneto e per il mondo dell’arte.
Anche per le
frazioni di Coste e di Crespignaga i primi elementi storici non differiscono
molto da quelli del capoluogo. E’ certo che sulle colline dei due paesi
esistevano altrettanti castelli e fortilizi tipicamente feudali, dimora di
nobili famiglie, succedutesi nel tempo. A Crespignaga, però, è riservato il
privilegio di essere stata citata nel più remoto documento storico del Comune
fino ad oggi rinvenuto negli archivi. Si tratta di un atto di donazione del 1014
con il quale l’imperatore Enrico il Salico assegnava il proprio Castello di
Crespignaga (costruito con tutta probabilità agli inizi del 900 a difesi dagli
Ungari) al suo fedele barone Guidotto (i discendenti si chiameranno e formeranno
la famiglia dei “Guidotti”).
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