venerdì 28 marzo 2014

Le tappe della Storia di Maser



Non è unanime la derivazione del toponimo. Secondo alcuni storici deriverebbe dal latino "Maceries", muriccioli o cumuli di pietre e sassi che dividevano i masi, i poderi; secondo altri da "mansus" o "masus", cioè maso, podere abitato; altri ancora lo deriverebbero da "maserium", colono di un maso.

A differenza di altre località limitrofi, nell’area maserina fino ad oggi non sono stati rinvenuti reperti di particolare interesse archeologico onde poter affermare con certezza sulla presenza dell’uomo fin dall’età della preistoria. Pur tuttavia è presumibile che, come dimostrato per altri centri vicini, l’uomo abbia qui posto la sua dimora almeno intorno agli anni 2.000 – 1.500 a.C.
La posizione al sole, le varie sorgenti d’acqua esistenti, il clima mite, le grotte naturali, la facile possibilità di mimetizzarsi fra i boschi per sfuggire ad eventuali assalti predatori: sono queste alcune caratteristiche che inducono a pensare ad una predilezione abitativa per l’uomo preistorico.
 
Con l’espansionismo e conquiste romane, anche Maser subì l’influenza della cultura e civiltà di Roma. Unitamente all’ampia area di Asolo-Montebelluna-Castelfranco, è certo che Maser costituì quella centuriazione (o agro centuriato) attraversata dalla Via Aurelia (collegava Asolo con Castelfranco-Padova …) e dalla Via Postumia (da Acquileia a Castelfranco-Genova).
 
I primi documenti certi risalgono al XII secolo. La prima data riportata in questi è il 3 maggio 1152, annotata sulla “Bolla” di Papa Eugenio III, nella quale sono elencati i beni temporali del Vescovo di Treviso Bonifacio III, fra i quali anche beni siti in Maser. Simili documenti ecclesiali si susseguono nel tempo: 1153, 1156, 1177, 1184 …
 
Nel 1184, con passaggio di proprietà, Maser viene ceduto dal Vescovo di Treviso Corrado al Vescovo di Feltre Drudo, sotto la giurisdizione del quale rimarrà fino al 1221, per poi tornare nuovamente in possesso di Treviso.
 
In data 4 novembre 1221 i fratelli Ezzelino e Alberico da Romano acquistarono dal Vescovo di Feltre (o conquistarono ed imposero il diritto di proprietà) il feudo di Maser e nello stesso giorno investirono feudatario Furlano degli Aliprandi. L’atto di investitura riporta con interessante descrizione alcuni elementi: “Il Castello di Maser, la Torre, il doglione e la casa, il Castellaro ed il circuito del Castello, le case all’intorno del Castello e specialmente i due mansi”.
 
In vari documenti ed atti del 1220 ed anni successivi viene riaffermata la nobiltà del feudo di Maser che aveva diritto di Contea, di Ducato e Marchesato e viene definito “uno dei più nobili e più ricchi”. La storia di questi anni è legata alle gesta (o scorrerie) imposte alla popolazione dalla famiglia dei Romano (lotte contro i feltrini, i bellunesi, il Patriarca di Aquileia, ecc...)
 
Dopo la scomunica di Ezzelino (1248) da parte del Papa Innocente IV, Alberico da Romano diventa proprietario dei beni del fratello: “il Castello di Montebelluna, il Castello e la Rocca di Cornuda, il Castello di Maser e di Muliparte, il Castello di Asolo e la Rocca, ...”
 
Ezzelino muore il 1° ottobre 1259 in seguito a ferita riportata nel combattimento di Cassano d’Adda. Alberico e tutta la sua famiglia invece vengono sterminati nella strage di S. Zenone del 26 agosto 1260. Con la fine della famiglia Romano si chiude un capitolo di sofferenza per la popolazione di Maser, che passa sotto il dominio di Treviso e trascorre finalmente un breve periodo di pace e serenità.
 
Nel 1283 Maser viene conquistata dalla nobile famiglia trevigiana Castelli, la quale intraprende rivalità e lotte con la famiglia padovana dei Camino.
Nello stesso anno i padovani hanno il sopravvento; ma per paura di una rivincita degli avversari decidono la distruzione dei fortilizi, dei Castelli e di tutti gli elementi di difesa ed offesa esistenti in Maser.
Privata di tali strutture, la storia maserina assume accenti più locali e viene trascurata dagli interessi di conquista che nei decenni successivi si verificarono altrove.
 
Nel 1339 Maser viene assegnata alla podesteria di Asolo, già dominio veneziano, come gran parte del trevigiano di quell’epoca.
Nel 1341 si insedia la nobile famiglia veneziana “Barbaro” che negli anni successivi darà vita all’attuale “Villa Barbaro”, perla per Maser, gioielli d’arte per il Veneto e per il mondo dell’arte.
 
Anche per le frazioni di Coste e di Crespignaga i primi elementi storici non differiscono molto da quelli del capoluogo. E’ certo che sulle colline dei due paesi esistevano altrettanti castelli e fortilizi tipicamente feudali, dimora di nobili famiglie, succedutesi nel tempo. A Crespignaga, però, è riservato il privilegio di essere stata citata nel più remoto documento storico del Comune fino ad oggi rinvenuto negli archivi. Si tratta di un atto di donazione del 1014 con il quale l’imperatore Enrico il Salico assegnava il proprio Castello di Crespignaga (costruito con tutta probabilità agli inizi del 900 a difesi dagli Ungari) al suo fedele barone Guidotto (i discendenti si chiameranno e formeranno la famiglia dei “Guidotti”).


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