L’azienda Agricola Iusi –
Situata a
Tarsia, in provincia di Cosenza e più precisamente nella Contrada di Ferramonti.
Si tratta di un’aerea molto interessante sia dal punto di vista storico che
paesaggistico. L’allevamento si sviluppa su una superficie di circa 4000 mq ed
è costituito da 18 recinti per la crescita delle lumache della specie Helix
Aspersa Maxima, la più diffusa in Italia e in Europa. Le chiocciole vengono
alimentate con trifoglio e bietola di semina propria, integrati con un mangime
speciale biologico contenente un mix di farinacei, vitamine e calcio. Negli anni l’incremento dei consumi, a fronte
di una disponibilità sempre più ridotta delle lumache allo stato libero, ha
portato ad un aumento degli allevamenti che permettono di avere un prodotto
finale di maggior qualità (potendo selezionare le erbe con cui alimentarle) e
più igienico attraverso la spurgatura prima della messa in vendita. Una volta
giunte a maturazione vengono raccolte e lasciate spurgare a digiuno e
all’asciutto per circa 20 giorni prima di essere confezionate in sacchetti e
messe in vendita pronte per il consumo. L’azienda è lieta di ospitarvi presso il suo allevamento per una visita e per offrirvi una
degustazione gratuita dei suoi prodotti in abbinamento ad ottimi vini per un
happy hour alternativo e sorprendente.
L’allevamento si
sviluppa a Tarsia, in provincia di Cosenza, su una superficie di circa 4000 mq
ed è costituito da 18 recinti per la crescita delle lumache della specie Helix
Aspersa Maxima, la più diffusa in Italia e in Europa. A breve l’Azienda
Agricola Iusi, sarà pronta ad accogliere gruppi di alunni e scolaresche per
incontri didattici e conoscitivi. L’azienda farà conoscere ai più piccoli
l’allevamento, la riproduzione, le lumache in cucina e nella storia, aspetti
nutrizionali, culturali ed economici. Il commercio del vivo e del prodotto
trasformato pronto per l’uso in cucina.
Le ricette con lumache suggerite
dallo Chef Andrea Zazzaro dell’azienda Agricola Iusi –
Lumache Calabresi ripiene con
ricotta, cipolla bianca e catalogna
Una ricetta
dal gusto intenso ma allo stesso tempo delicato. Tagliare la cipolla bianca
alla julienne e rosolare in un tegame con dell’olio; sgusciare e pulire le
chiocciole togliendo il budello e tagliarle.
cipolla_lumache, Tagliare la catalogna precedentemente
spadellata con aglio olio e peperoncino; far appassire le chiocciole con la
cipolla e dopo 10 minuti aggiungere il pomodoro a pezzetti e cuocere qualche
minuto. Catalogna ricotta: Preparare il ripieno con la catalogna tagliata la
ricotta e il preparato con le chiocciole e aggiustare di sale. Riempire i gusci
delle chiocciole con il composto, spolverarle con il parmigiano, disporle in
una teglia e cuocere in forno per 4 minuti; ultimata la cottura impiattare.
L’impepata di lumaca calabrese
facile e
veloce. servono pochi ingredienti: le lumache calabresi, pomodorini, aglio e
peperoncini.
Preparazione
Preparare in
un tegame una base con aglio e peperoncino tagliati finemente. Unire un filo di
olio all’aglio e al peperoncino; soffriggere e aggiungere i pomodori tagliati a
pezzetti e del prezzemolo tritato, lasciare rosolare per qualche istante. Aggiungere
le chiocciole precedentemente pulite (vedi come fare) e reinserite nel guscio;
sfumare con del vino bianco. Prima di procedere all’impiattamento lasciare
evaporare e aggiungere il pepe.
Risotto allo zafferano, parmigiano e lumache
calabresi glassate
un piatto
leggero anche per i palati più raffinati. Preparare aglio e peperoncino in una
padella con un filo d’olio. Aggiungere le chiocciole in padella e sfumare con
del vino rosso. Pulire e tritare un cipollotto, aggiungerlo con olio e riso in
un tegame, salare e tostare. Bagnare con del brodo vegetale il riso di Sibari e aggiungere lo zafferano; cuocere il riso di
Sibari per circa 15 minuti bagnandolo costantemente con il brodo. Ultimata la cottura del riso mantecare con
una spolverata di parmigiano ed il pepe ed impiattare il riso con le lumache
glassate tenute in caldo
Il valore nutritivo della lumaca
I nostri
vecchi facevano a gara a chi ne raccoglieva di più e quindi a chi ne mangiava
di più. Partivano da casa – soprattutto dopo le piogge primaverili o gli
acquazzoni estivi – con i loro vecchi cappellacci, una mantellina ed un paniere
a fondo rotto per andare a raccogliere le lumache in natura. Setacciavano i
boschi, gli incolti, dietro le ortiche o nelle zone più umide vicino ai fiumi
alla ricerca di questi molluschi dalla prelibatezza inarrivabile. Spesso
tornavano a casa con la cesta o le ceste piene…si narra che venivano mangiate
cotte sulla stufa a legna per poi estrarle dal guscio con dei chiodi per la
mascalcia. Oggi invece quasi più nessuno si prodiga nella raccolta della
lumaca; è una pratica che invece resta ancora viva in molte popolazioni
d’Oriente e nel Magreb ed in altre comunità tradizionali che non hanno ancora
conosciuto l’industrialismo e la modernità. Mentre le genti “evolute”
d’Occidente non la considerano quasi più, anzi molto spesso si schifano al solo
pensiero di mangiare questi animaletti striscianti, bavosi, dalla consistenza
viscida. Ed allora vediamo in breve quali sono le proprietà organolettiche di
questi molluschi “bavosi e disgustanti”.
La carne
della lumaca Helix è povera di grassi saturi, a differenza delle altre carni; è
ricca di acqua, proteine e di sali minerali (abbondano il Calcio ed il Magnesio
oltre che al Ferro e al Rame). Presenti anche amminoacidi essenziali e la
Vitamina C. Oltre ad essere – come
abbiamo accennato – povera in grassi, molto basso è anche il contenuto in
carboidrati tanto da rendere le carni di questo animale continentale più simile
nutrizionalmente al pesce d’acqua dolce, piatto magro per antonomasia. Passando
poi alle sue proprietà terapeutiche, bisogna concentrarsi proprio sul muco (o
bava) della Helix; esso infatti secerne una sostanza chiamata elinina che è molto
similare ai nostri anticorpi: legandosi ai linfociti del nostro organismo
rafforza le difese naturali contro agenti esterni quali batteri, patogeni e
cellule tumorali. Tanto più che la bava suddetta risulta anche essere molto
diffusa in erboristeria soprattutto per produrre creme idratanti per le pelli
più sensibili nonché in omeopatia per la preparazione di prodotti medicamentosi
antinfiammatori, molto efficaci nelle affezioni bronchiali e respiratorie
utilizzati in particolare nell’ambito della medicina pediatrica. Addirittura
pare che la sua azione antibatterica sia accostabile a quella della streptomicina,
potente antibatterico fra i più impiegati nella medicina ufficiale.
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