martedì 16 agosto 2016

La storia di Caffè Pascucci

E’ il 1883 quando Antonio Pascucci, figlio di tessitori, decide di dedicarsi al commercio diventando “industriante”. Si dedicherà al commercio alimentare, forte del fatto che, il 15 luglio viene stipulato l’accordo tra Italia e Inghilterra che sancisce la libertà di commercio e di navigazione tra i due paesi. Tra gli alimenti commerciati i coloniali e soprattutto i caffè crudi divengono la sua passione.
Nel 1935 Mario Pascucci, dedito alla prosecuzione del lavoro avviato dal padre, apre la prima bottega di famiglia, a Monte Cerignone, gestita dalla moglie Domenica.
E’ il dopoguerra quando Dino Pascucci, fratello di Mario, apre il proprio caffè a Monte Cerignone ed installa la prima macchina per caffè espresso, le sua specialità sono il caffè ed i sorbetti.

Avendo tra le fondamenta la ricerca della qualità, la Pascucci ha trasferito la propria sede produttiva in un nuovo ed importante stabilimento. Molti strumenti e tecniche, unitamente alla sede storica stessa, sono stati conservati.


Il laboratorio analisi, gestito da tecnici specializzati ed agronomi, garantisce la qualità dei caffé crudi. In questo laboratorio oltre alle molteplici analisi sui chicchi (peculiarità, umidità, presenza di difetti, muffe, ecc.), si costruiscono le relazioni con i contadini, si creano strumenti informativi per quegli agricoltori con minor preparazione, si studiano le caratteristiche dei terreni per selezionare le migliori aree produttive nel mondo, si studiano inoltre i centri di raccolta con lo scopo di individuare, sostenere, e nel caso organizzare, perché siano in grado di operare secondo il criterio della qualità. 

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