IL CASTELLO DI
MORRO D’ALBA
La cinta muraria di Morro d'Alba, di andamento
irregolarmente pentagonale con sei bastioni, è il risultato di una serie di
diverse ristrutturazioni databili tra il XIII e il XV secolo ed è tuttora in
buono stato conservativo.
Nella seconda metà del Cinquecento, ma anche con casi
precedenti, le autorità autorizzarono la costruzione di abitazioni sopra le
mura, dando così origine alla cosiddetta "Scarpa", esempio unico in
Italia di camminamento di ronda completamente coperto, fiancheggiato da arcate,
che corre lungo tutto lo sviluppo della cinta fortificata.
Il vecchio borgo era difeso da pezzi di artiglieria del XIV
XV secolo, tra cui una possente bombarda oggi conservata nel Museo Storico
Nazionale di Artiglieria di Torino.
Subito dopo l'Unità d'Italia, una Commissione militare
Archeologica venne a prelevare il prezioso cimelio e, come risarcimento, il
Comune ricevette dal Re Vittorio Emanuele II il "Compiano", altro
bellissimo pezzo di artiglieria da montagna ora conservato nei locali del Museo
"Utensilia". Nel corso dei secoli gli abitanti del paese hanno
scavato un complesso labirinto di grotte, collegate tra loro da gallerie, che
costituiscono una sorta di seconda città sotterranea. Le grotte erano
utilizzate in passato soprattutto per la conservazione dei cibi, ma
all'occorrenza potevano servire come estremo rifugio dalle incursioni nemiche.
Alcuni di questi sotterranei sono tutt'oggi visitabili all'interno del Museo o
su concessione dei proprietari.
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