sabato 12 novembre 2016

Il VINO MORRO D’ALBA:
Storia del vino “Lacrima di Morro d'Alba”
Il riconoscimento della Lacrima di Morro d’Alba come denominazione di origine controllata è stata definita nel 1985, potendo così e consolidare la sua importanza. La tradizione e l’orgoglio di alcune cantine del territorio di Morro d’Alba, tutti i ceppi di vitis vinifera coltivati con vitigno Lacrima sarebbero stati espiantati a favore di altri. Il Vino è conosciuto da tempi remoti : la prima citazione storica riguardante i vini di Morro d’Alba l’abbiamo grazie a Federico Barbarossa, che già nel 1167, durante l’assedio di Ancona, scelse le mura di Morro d’Alba come dimora e riparo. Gli abitanti furono costretti a cedere all’imperatore le cose più buone e prelibate, tra cui il famoso succo d’uva di Morro d’Alba.

Il vitigno
La Denominazione di origine controllata del vino Lacrima di Morro d’Alba, per essere tale, deve essere composta dal vitigno lacrima per almeno l’85% con l’aggiunta di Montepulciano e/o Verdicchio nella misura del 15% massimo.

Le zone di produzione
Originariamente comprendeva solo il comune di Morro d’Alba in Provincia di Ancona. Ora la zona è stata estesa anche a comuni limitrofi come Belvedere Ostrense, Monte San Vito, Ostra, San Marcello e Senigallia (con esclusione dei fondi valle che si affacciano sul Mare Adriatico), tutti comunque in Provincia di Ancona.

Proprietà Organolettiche
Il vino Lacrima di Morro d’Alba si presenta nel bicchiere con un colore rosso rubino intenso assieme a notevoli ed evidenti sfumature violacee. Il vino può essere immesso sul mercato già dopo la metà di dicembre, e dunque consumato per le festività natalize, così questo vino giovane fa notare un delicato e caratteristico profumo vinoso, di cantina in fermentazione. Con l’invecchiamento i toni passano invece ad un fruttato-floreale di fragola, ciliegino, more di rovo, mirtilli, viola e violetta. La struttura è abbastanza corposa e dal gusto asciutto, con un tannino evidente ma mai spigoloso e pungente. È interessante far notare come solo pochissimo produttori di Lacrima di Morro d’Alba seguano, per la maturazione del vino, la strada dell’affinamento in barriques.

Abbinamenti Consigliati
La Lacrima di Morro d’Alba è un vino tipico delle Marche che si accompagna molto bene con prodotti tipici marchigiani il salame lardellato di Fabriano, salame ciavuscolo, primi piatti al ragù con animali di basso cortile e piatti a base di carni bianche. Contrariamente a una tendenza diffusa, possiamo accostarlo anche ad alcuni antipasti marinati a base di pesce azzurro per esempio o ad alcuni tipi di brodetto di pesce all’anconitana. Alcune varianti di questo vino rientrano nelle tipologie di vino-frizzante e vino-amabile e sono consigliati da gustare a fine pasto.

Come degustarla
La temperatura di servizio del vino Lacrima di Morro d’Alba è di 16-18°C. I calici devono essere a ballon, non troppo importanti perché il vino non necessita di lunghi affinamenti prima di essere consumato.

Il vino "Lacrima di Morro d'Alba, riconosciuto a denominazione di origine controllata nel 1985, è conosciuto sin dai tempi remoti. Sembra se ne parli in alcuni scritti risalenti all'epoca dell'antica Roma. Narra la leggenda che nel 1167 Federico Barbarossa lo poté apprezzare allorché , posto l'assedio alla città di Ancona, scelse come propria dimora il Castello di Morro d'Alba.
ZONA DI PRODUZIONE
Ricade nella Provincia di Ancona e comprende l'intero territorio comunale di Morro d'Alba, Monte San Vito, San Marcello, Belvedere Ostrense, Ostra e Senigallia, con l'esclusione dei fondi valle e dei versanti delle colline del Comune di Senigallia prospicenti il mare. Le superfici certificate a DOC sono passate dai 7 ha. nell'anno di concessione della denominazione agli attuali 206 (dato 2005).
VITIGNO
Questo vino si ottiene da un vitigno autoctono antico, il Lacrima, che veniva tradizionalmente maritato all'olmo e all'acero e si coltivava nelle ricche alberate che caratterizzavano le colline del territorio di produzione.
Soltanto agli inizi degli anni ottanta alcuni produttori, convinti dell'opportunità di far conoscere il prodotto e di valorizzarlo, sostenuti dalla pubblica amministrazione, sono riusciti a ridare nuovo lustro a questo vitigno.
Il nome Lacrima deriva dal fatto che la buccia dell'uva, quando arriva al punto di maturazione, si fende, lasciando gocciolare, lacrimare, il succo contenuto. La buccia dell'uva Lacrima ha tuttavia uno spessore notevole, il che, in fase di macerazione, fa sì che la cessione di antociani, tannini e sostanze coloranti, sia enorme.
Il vitigno lacrima, in misura non inferiore all'85%, viene vinificato in presenza oppure con l'aggiunta di uve prodotte da altri vitigni a bacca nera, non aromatizzati, idonei alla coltivazione nella regione Marche, fino ad un massimo del 15% del totale.
Produzione massima per ettaro: 130 q.li per il prodotto base e passito; 100 q.li per il superiore
Resa massima dell'uva in vino: 70% (per la base e il superiore); 45% (per il passito)
Il vitigno Lacrima è estremamente versatile: si adatta bene alla vinificazione classica per la produzione di normali vini da pasto, va benissimo in macerazione carbonica per ottenere un novello con fragranze sopra la media ed è stupendo per la vinificazione
CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE
Alla vista: colore rosso rubino carico con riflessi violacei.
All'olfatto: profumo gradevole intenso abbastanza persistente, ampio, fruttato con riconoscimenti di frutta /ciliegia e prugna) e di fiori (rosa appassita e viola mammola).
Al gusto: asciutto, leggermente tannico, leggero di corpo abbastanza equilibrato.
Gradazione minima al consumo: 11^
Acidità totale: 4,5 per mille
PRODUZIONE
Vengono prodotti tre tipologie di vino:
- base (vendita consentita dopo il 15 dicembre dell'anno di vendemmia)
- superiore (gradazione minima 12^ - vendita consentita dopo il 1^ settembre dell'anno successivo alla vendemmia)
- passito (gradazione minima 15^ - vendita consentita dopo il 1^ dicembre dell'anno successivo alla vendemmia)
 ETA' OTTIMALE E SERVIZIO
Vino da bere giovane ma anche maturo, può essere affinato in bottiglia. Veste rubino quando giovane fino al granato nei lunghi affinamenti. Entra con il caratteristico aroma floreale, con sensazioni di viola, rosa, corbezzolo, erica e mirtillo accompagnato da una bellissima frutta rossa. Da servire in calice di media ampiezza a tendenza sferica, incolore, liscio ed a stelo  lungo.
Nelle versioni affinate meglio lasciar decantare per almeno mezz’ora; temperatura di servizio dai 14 ai 18°C.
Consorzio di Tutela della Lacrima di Morro d'Alba doc
Il Consorzio di Tutela della Lacrima di Morro d'Alba doc si è costituito nel 1993, secondo le norme previste dalle legge N.164/92 che regola la materia vitivinicola a livello nazionale. Ne fanno parte produttori di uve e di vino Lacrima di Morro d'Alba oltre che imbottigliatori operanti nel territorio di produzione.
Tra gli scopi e le finalità del consorzio ci sono il controllo, la tutela e la valorizzazione della produzione e commercializzazione della DOC, oltre che la promozione della sua conoscenza e diffusione.

Questo vino ed il suo vitigno omonimo, che rischiavano la sparizione a causa di una dissennata "politica degli espianti", sono stati salvati da alcuni intenditori lungimiranti che ne hanno ottenuto la doc . Oggi la sua limitata produzione è ricercatissima.

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