I VINI DI FORLI’
I Vini della
Romagna
Il vino in
Romagna da sempre è simbolo di ospitalità e convivialità. Oggi tuttavia
l'enologia romagnola vuol essere anche portavoce di un territorio,
caratterizzandosi per l”offerta di qualità. Nella fascia collinare e
pedemontana della Provincia
di Forlì -
Cesena, grazie alla posizione favorevole tra Appennino e pianura, si è
sviluppata una gloriosa tradizione vitivinicola, che si trova in una fase di
interessante sviluppo qualitativo sia in vigna che in cantina. E l”impegno dei
produttori locali per assicurare al vino romagnolo una rinnovata immagine ha
trovato in tempi recenti riscontro in numerosi riconoscimenti ottenuti dalle
etichette made in Romagna. Dei cinque vini romagnoli, due vitigni (Sangiovese e
Trebbiano) sono i più diffusi nel territorio nazionale, padri maggioritari di
molti vini, anche di grande pregio. Gli altri (Albana, Pagadebit e Cagnina)
sono oltremodo peculiari del territorio della Provincia di Forlì - Cesena.
LA NUOVA DENOMINAZIONE “ROMAGNA”
L'8 ottobre
2011 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 235 il Decreto di
riconoscimento della nuova denominazione di origine controllata dei vini
“Romagna”.
Denominazione
che, oltre a prevedere la modifica della DOCG Albana di Romagna in “Romagna
Albana”, accorpa in un unico disciplinare, oltre all'Albana spumante, le DOC
Sangiovese, Trebbiano, Cagnina e Pagadebit, variandone la denominazione in
“Romagna Sangiovese”, “Romagna Trebbiano”, “Romagna Pagadebit”, “Romagna
Cagnina”. Il disciplinare “Romagna” riunisce quindi tutte le attuali
denominazioni, con l'obiettivo di salvaguardare e promuovere con maggiore
efficacia, sul mercato nazionale e internazionale, i territori dei vini e
ovviamente i prodotti a Denominazione di Origine.
ROMAGNA SANGIOVESE
Le prime
notizie risalgono al lontano “600; si narra che durante un banchetto tenuto nel
Monastero dei Frati Cappuccini in Santarcangelo di Romagna, alla presenza di
Papa Leone XII ed illustri ospiti, fu servito questo vino prodotto dagli stessi
monaci.
Il vino fu
molto apprezzato e ne fu chiesto il nome. Un monaco, con prontezza di spirito,
disse che il vino si chiamava “Sunguis di Jovis” = Sangue di Giove (Sanjovese).
Col passare degli anni, questo vino assunse a simbolo della terra di Romagna,
grazie anche ad attenti ed intelligenti produttori.
A livello
nazionale le uve di Sangiovese da sole o associate ad altre, concorrono alla
produzione di vini famosi quali il Brunello di Montalcino, i vari Chianti, Il
Forgiano Rosso, il Rosso Conero e tantissimi altri. Il Sangiovese prodotto
nell’area romagnola, negli ultimi dieci anni, ha riscontrato una visibile e
costante crescita qualitativa, che nelle punte di eccellenza regge il confronto
dei più famosi Sangiovesi sopracitati
Si dice che
il Sangiovese della Romagna (Sanzve”s) contenga il carattere dei romagnoli:
franco, esuberante, schietto robusto ed ospitale e nello stesso tempo ruvido,
all’esterno, ma sincero e delicato, all’interno.
Il nuovo
disciplinare della DOC prevede le tipologie novello, superiore e riserva. Il
“Romagna Sangiovese” e il “Romagna Sangiovese Superiore” hanno un”unica zona di
produzione, quella prevista attualmente per il Sangiovese di Romagna.
Per il
“Romagna Sangiovese” tipo “riserva”, sono previste 12 sottozone: Bertinoro,
Brisighella, Castrocaro – Terra del Sole, Cesena, Longiano, Meldola,
Modigliana, Marzeno, Oriolo, Predappio, San Vicinio, Serra; la menzione
aggiuntiva della sottozona aiuterà a qualificare ulteriormente i prodotti
creando interesse alla conoscenza dei luoghi e delle tradizioni di questo
importante vino.
E’ un signor
vino, che si accompagna a: tutte le minestre (casalinghe) condite con ragù di
carni, con arrosti misti e grigliate, con i classici”castrato” e “cosciotto
d”agnello”, con selvaggina e cacciagione, nonché con stracotti e brasati.
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