L'Associazione l'Altratavola, sotto il Patrocinio della Associazione Internazionale Azione Borghi Europei del Gusto, all'interno del progetto Comunicare per Esistere,la passione dei territori, ha iniziato un viaggio alla scoperta del patrmonio storico, culturale,enogastronomico delle terre fra Piave e Brenta.
I Paleoveneti e la zampa del mammut del museo di Crocetta. La centuriazione romana fra Grappa e Valcavasia. La Repubblica veneta e l'età dei signori: Da Romano e Da Crespano. La coltivazione degli olivi e le filande. La Gipsoteca di Possagno e Villa Barbaro a Maser. Le pestilenze e il terremoto che nel 1695 distrusse la chiesa di Semonzo. Un viaggio fra Grappa e Valcavasia: storia e arte, paesaggio e costume. L'ex senatore Gian Pietro Favaro è il curatore della pubblicazione “Tra il Brenta e il Piave. Il Pedemonte del Grappa e l'Asolano” (Vianello libri, 280 pagine, 48 euro) realizzato in collaborazione con il Comitato celebrazioni “Giovanni Battista Sartori-Canova”. L'opera, corredata da testimonianze documentali e 220 foto originali, è un omaggio alle località e alle opere d'arte del territorio pedemontano, ricostruzione storica con particolare attenzione alle origini degli insediamenti. Filo conduttore è il fiume Lastego, che anticamente, al pari del Muson, rappresentava una barriera, rendendo complicate le comunicazioni. Fu Sartori-Canova a promuovere la costruzione del ponte sul Lastego, collegando Crespano a Paderno: opera che dieci anni fa venne ristrutturata dalla Provincia. E fu quell'intervento a ispirare il libro di Favaro: «Quel ponte creò un'unica comunità ed ebbe un importante valore simbolico», racconta, «Avevo visto a Busseto una pubblicazione legata alle terre di Verdi e pensai fosse giusto valorizzare anche il nostro territorio. Basti pensare che Cima Grappa è il sito più visitato della provincia». L'area interessata è compresa fra la stessa Cima Grappa, Bassano, Montebelluna e Castelfranco.
da La Tribuna
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